Il pensiero del giorno
31/7
Una vita superiore, che rende l'uomo 'umano' e candidato idoneo a far emergere la Divinità, che è la sua Realtà, è conseguente alla coltivazione delle cinque virtù cardinali: Verità, Retta Condotta, Amore, Pace e Non Violenza.
Queste virtù elevano sia l' individuo che la società di cui egli fa parte.
L' insegnante deve avere il controllo di ogni gesto che compie, e stare attentissimo a non infrangere col proprio comportamento nessuna di queste virtù.
Questo in quanto l'insegnante rappresenta per gli alunni l' ideale e l' esempio a cui i genitori li hanno affidati.
Le insegnanti sono più adatte a svolgere questo ruolo dei loro colleghi di sesso maschile, in quanto i bambini vengono forgiati più facilmente con la dolcezza e la morbidezza, che richiamano l' affetto materno, piuttosto che con i consigli e le ammonizioni di tipo paterno.
30/7
I processi dell' insegnamento e dell' apprendimento sono diventati entrambi meccaniche 'routine' ed hanno perso la freschezza e la gioia che solo la vitalità può dare.
Il valore del processo dell'insegnamento risiede nella capacità che esso ha di elevare il livello di coscienza di chi apprende, di far aumentare il senso di meraviglia e di timore riverenziale e nell'enfatizzare l'unità dell'uno con il tutto.
Il destino di un Paese viene deciso dagli ideali impiantati dagli insegnanti nelle menti dei bambini e delle bambine affidati alle loro cure.
Gli educatori devono far attenzione non solo al progresso materiale ed intellettuale dei loro alunni, ma anche e soprattutto alla loro evoluzione morale e spirituale.
L'istruzione deve aiutare l'uomo a vivere una vita piena di significato e non deve indirizzare tutti gli sforzi solo a procurare un sostentamento materiale.
29/7
Il processo educativo non ha ricevuto sufficiente attenzione da parte delle persone appropriate.
Le istituzioni che dovrebbero essere templi di Sarasvati (la dea della trasformazione attraverso l'apprendimento) sono diventate, in tutti i Paesi, templi di Lakshmi (la dea della ricchezza materiale).
Ai bambini, teneri, innocenti e disinteressati, viene posto come massimo ideale un posto di lavoro ben remunerato, piuttosto che una vita di pace, appagamento ed amore.
Le menti dei bambini vengono inquinate dallo spirito di competizione.
I genitori, gli insegnanti e tutti coloro che siano interessati al progresso dell'umanità dovrebbero prendere coscienza di questa situazione.
28/7
Il corpo umano è la macchina più stupefacente del mondo.
Esso possiede una molteplicità incredibile di elementi, quali gli arti, gli organi, i nervi e le cellule, che cooperano fra di essi, a mantenerne stabile il funzionamento sotto le più svariate condizioni.
Se uno di essi si ribella o rifiuta di accorrere in aiuto di un altro, il corpo ne soffre.
Lo stesso avviene nella società, in tutte le comunità ed in tutte le nazioni, le quali, per essere sicure, devono aiutarsi vicendevolmente, unite in un servizio sincero e nello svolgimento dei compiti necessari.
Ogni generazione deve ricevere un¹ istruzione atta a dare le basi per una intelligente cooperazione ed un allenamento al servizio comune.
Se questo non accade, il mondo sarà soggetto alla confusione ed al caos.
27/7
Ci sono tre tipi di conoscenza: la conoscenza dell'energia della materia, la conoscenza dell'energia mentale e la conoscenza dell'energia cosmica.
L'energia cosmica lavora in ogni persona sotto forma di conoscenza Divina.
La materia, in qualsiasi forma, è solo energia.
Senza atomi non può esserci materia, e nell'atomo l'energia ha la forma degli elettroni, dei protoni, dei neutroni, etc.
L'energia ha origine dalla struttura dei costituenti atomici.
26/7
Il mondo è un grande insegnante, una guida costante ed una fonte d'ispirazione. Ecco perchè l'uomo è stato messo qui.
Ogni uccello, ogni animale, ogni albero, montagna o stella ed ogni minuscolo verme ha una lezione per l'uomo, se solo egli ha sete di imparare.
Questo rende il mondo una vera e propria università, una scuola di apprendimento spirituale, in cui l'uomo è uno studente dalla nascita alla morte.
25/7
Gli studenti devono essere messi in grado di prepararsi a servire la società con menti pure.
Oggi essi non hanno alcun senso di gratitudine verso i loro genitori, che compiono ogni sorta di sacrifici al fine di assicurare loro un'istruzione.
Gli studenti arrivano ad avere un titolo di studio e poi vanno a mendicare un lavoro.
Essi devono invece acquisire la capacità di stare in piedi sulle proprie gambe e di far affidamento su se stessi; devono essere capaci di assumersi qualsiasi compito, riuscendo a districarsi bene in ogni situazione, e devono mettere l'amore per la loro Patria al di sopra di tutto.
24/7
La scienza e la tecnologia hanno fatto sorprendenti progressi, ma l'umanità segue un sentiero che la porta verso il basso.
Senza dubbio, nel mondo oggi possiamo trovare un gran numero di studiosi e scienziati brillanti.
Ma la scienza non basta: si deve saper discriminare, per poter utilizzare le scoperte della scienza per i giusti propositi.
La scienza senza discriminazione, l'esistenza umana senza disciplina, l'amicizia senza gratitudine, la musica senza melodia e la società senza moralità e giustizia, non possono essere di alcun beneficio per la gente.
23/7
Oggi il mondo degli studenti è immerso nella confusione; non solo nella confusione, ma addirittura nella alienazione mentale.
Anche se gli studenti indossano degli abiti bianchi, i loro cuori sono impuri.
Le loro teste sono piene di pensieri cattivi, e le loro orecchie sono sempre pronte ad ascoltare racconti scandalosi.
Le loro menti seguono trame malvagie e la Ragione è impegnata solo a progettare pettegolezzi.
Se questa è la situazione, come possono guadagnarsi l'illuminazione (Vidya)?
22/7
Oggi si fa cattivo uso delle conoscenze che vengono impartite dal sistema didattico, usandole per acquisire comodità e poter godere dei piaceri dei sensi.
L'istruzione serve solo a farvi acquisire delle capacità intellettuali e un' abilità tecnica, ma fallisce totalmente per quanto riguarda lo sviluppo delle buone qualità.
È a causa del desiderio di piaceri mondani, che oggi la società è sprofondata nel materialismo.
21/7
L'aspetto spirituale non trova ubicazione nel sistema didattico odierno.
Questo fa sì che non venga impartita una vera istruzione.
La vera istruzione procede innanzitutto dallo spirito alla natura, e deve trasmettere l'insegnamento che l'umanità costituisce un' unica famiglia Divina.
La Divinità che è presente nella società può venir sperimentata solo attraverso gli individui.
Oggi l'istruzione ha come unico scopo l'acquisizione di titoli di studio.
La vera istruzione dovrebbe mettere nella condizione di utilizzare le conoscenze acquisite per affrontare le sfide della vita, e rendere, per quanto è possibile, gli esseri umani felici.
Dato che si nasce nella società, si ha il dovere di adoperarsi per il benessere ed il progresso di questa.
20/7
Nella convinzione che il mondo, così come egli lo sperimenta durante lo stato di veglia, sia reale, e che ottenere la felicità in tale mondo sia la massima meta, l'uomo accumula gli strumenti atti ad acquisirla, e ne colleziona i simboli.
Seguendo i dettami della sua mente, egli adatta ai propri gusti ed inclinazioni le leggi, le istituzioni ed i principi che sostengono il perseguimento di quella felicità.
19/7
La filosofia è il burro prodotto dalla conoscenza.
Ma, dato che sono le aspirazioni e gli ideali umani, che cambiano a seconda dei luoghi e del momento storico, a decidere quali sono gli aspetti della conoscenza inclusi in questo processo, spesso la filosofia appare incompleta, inadeguata o contraddittoria.
Parlando in via generale, le credenze e le pratiche religiose, le abitudini e le tradizioni dei popoli, i metodi didattici, le forme artistiche etc., propri delle varie culture, sono responsabili della formulazione di ogni singola filosofia.
18/7
Il fine dell'istruzione è il carattere e quello della conoscenza è l'Amore.
Concentrandosi sulla conoscenza libresca, a costo della sua applicazione pratica, si perde totalmente lo spirito dell'istruzione.
L'istruzione deve conferire umiltà, che a sua volta riversa meriti su chi la possiede.
I meriti portano benessere economico, che deve essere finalizzato a compiere azioni caritatevoli; queste assicurano felicità in questo mondo e nel prossimo.
17/7
La mucca produce il latte solo per nutrire il suo vitellino e questi, dopo essersi saziato ben bene, le saltella intorno e si sente forte e felice.
Ma noi ci appropriamo di quel latte, che è inteso a nutrire il vitello, per sostenerci ed attingerne la forza.
Allo stesso modo, abusiamo dell'istruzione, che dovrebbe essere destinata ad apportare un compimento spirituale alla vita, e la utilizziamo per procurarci le cose che riteniamo necessarie per condurre una vita comoda.
Lo scopo primario dell'istruzione è quello di mettere l'individuo in grado di realizzarsi spiritualmente, e solo secondariamente essa dovrebbe essere utilizzata per vivere comodamente.
Essendo nati come esseri umani, dobbiamo arrivare alla conoscenza
Atmica, perché solo questa conferisce beatitudine ed immortalità.
16/7
La saggezza diffonde luce come un faro fra le nuvole del cielo interiore; questo faro dev'essere accudito, al fine di preservarne la luce, che rappresenta il vero distintivo della persona istruita.
Non crediate che essere padroni dei capitoli di svariati libri vi renda saggi.
La saggezza può svilupparsi solo quando l'umiltà prevale, e cresce solo in presenza del timore del peccato e di un forte attaccamento al Divino, in se stessi e in tutto.
15/7
L'istruzione dovrebbe coltivare l'umiltà e la disciplina, ma oggi miete un raccolto di superbia e di invidia.
'Vidya' significa: 'vid' (luce) e 'ya' (ciò che dà): l'istruzione deve quindi riversare luce nella mente e nell'intelletto ed illuminarne l'oscurità .
La parola 'istruzione' non deve indicare una mera conoscenza libresca.
L' istruzione deve chiarire la parentela esistente fra uomo e uomo e la relazione intima dell'uomo con la natura; deve armonizzare in ciascuno le esperienze precedenti con quelle attuali, condurre a future esperienze proficue e benefiche e, tramite queste esperienze, convalidare la conoscenza attinta dai libri.
In questo processo deve far crescere l'uomo, fino a farlo diventare Divino.
14/7
L'istruzione dovrebbe promuovere la discriminazione e l'umiltà.
Se qualcuno vi biasima o vi fa del male, non ripagatelo con la stessa moneta, bensì comportatevi nobilmente, con pazienza.
Quando un cane morde un uomo, l'uomo non reagisce mordendo il cane a sua volta.
L'istruzione deve condurvi dalle tenebre alla luce.
Solo coloro che camminano al buio possono cadere in una trappola scavata nel terreno.
Un uomo può forse caderci, alla luce del giorno?
Se succede, questo significa che quell'uomo è nell'oscurità.
'Vid' significa 'luce'; un 'vidyarthi' (colui che cerca l'illuminazione) deve cercare la luce e conquistarla.
A che cosa vi servono gli occhi, se non sono in grado di rivelarvi la presenza delle trappole?
13/7
Un Guru è necessario per farvi capire la Divinità senza forma e senza attributi.
Dato che è difficile ottenere un tale Guru, considerate Dio come vostro Guru.
Guru è Brahma, Guru è Vishnu, Guru è Maheswara, considerate il Guru il vostro 'tutto',
A questo mondo tutto è una manifestazione della Divinità.
Tutti sono incarnazioni della Divinità; tutto ciò che vedete altro non è che la Divina Forma Cosmica.
La Divinità non è confinata ad un luogo particolare; Dio è dappertutto.
Voi vedete le differenze a causa dell'illusione, ma la Divinità è Una e solo Una.
Il dovere di un Guru è quello di propagare questo Principio di Unità.
12/7
Oggi l'istruzione promuove l'avidità, invece di eliminarla, come dovrebbe.
Lo scopo principale è diventato quello di guadagnare il più possibile, perciò ogni sforzo viene diretto all'acquisizione di titoli di studio che permettano di recepire gli stipendi più alti.
L'uomo istruito è ansioso di sfruttare la società, di usufruire delle sue risorse, con qualsiasi mezzo, e non desidera contribuire al benessere sociale, dando qualcosa di suo.
Egli è interessato solo a ciò che può prendere dalla società, e non a cosa può fare, o dare, per migliorarla.
11/7
L'uomo ha nel cuore le sorgenti della gioia e della pace, già da quando è bambino.
Coltivatele, date loro piena libertà di zampillare, affinché irrighino tutti i campi di attività, in quanto questo è il vero scopo dell'educazione.
L'uomo, infatti, è nato per essere felice in eterno, mentre, invece, è sempre immerso nella sofferenza.
Questo è tragico: è come il lavandaio che morì di sete mentre stava in ginocchio nell'acqua del fiume.
La fonte della felicità è in voi.
Educare significa in realtà insegnare all'uomo come far emergere questa fonte di gioia.
10/7
Molti di voi hanno problemi di salute o problemi mentali di qualche genere.
Essi sono delle mere esche, gettate allo scopo di farvi arrivare qui, a prendere contatto con la Grazia e a rendere forte la vostra fede nella Divinità.
Ai problemi ed alle preoccupazioni bisogna veramente dare il benvenuto, perché vi insegnano le lezioni dell'umiltà e del rispetto.
9/7
La vita sostenuta dal cibo è corta, mentre quella sostenuta dall'Atma è eterna.
Non chiedete una vita lunga, ma una vita Divina.
Non desiderate di vivere un maggior numero di anni sulla terra; desiderate invece di avere più virtù nei vostri cuori.
Il Budda conosceva la Verità, e la rese nota al mondo.
Tutto è sofferenza, tutto è insignificante, breve ed inquinato.
L'uomo saggio deve svolgere i compiti che gli sono stati assegnati con discriminazione, diligenza e distacco.
Recitate il vostro ruolo, ma mantenete la vostra identità libera da qualsiasi influenza.
8/7
Dovete stare attentissimi al cibo che assumete.
La lingua (Jihva) e gli organi sessuali (Guhya) sono i peggiori nemici dell'uomo.
La gola ed il desiderio sessuale vi portano alla perdizione.
Desistete dal cedere al palato ed alla sua avidità; non siate vittime del senso del gusto e non cedete alla lussuria.
Mangiate cibo sattvico ed in compagnia sattvica.
Siate moderati nel mangiare e mantenete i sensi rigidamente sotto controllo.
7/7
L'agricoltura serve a darci da vivere; la cultura è per la vita.
Le capacità manuali servono a dar forma a delle cose materiali, atte a procurare maggior benessere agli uomini; studiare serve invece a modellare le attitudini, i sentimenti, i desideri, le emozioni e gli impulsi dell'uomo, allo scopo di fargli raggiungere una pace più profonda, una gioia più grande ed una maggiore forza d'animo.
6/7
'Non di solo pane vive l'uomo': infatti, egli vive di Energia Atmica.
Dovete pertanto usare l'energia delle vostre menti e dei vostri corpi, nonché le vostre ricchezze ed intelligenze per realizzare l'energia dell'anima.
Senza discriminazione, a che cosa serve la forza fisica?
Ogni giorno, quando assumete del cibo, lo offrite al fuoco che Dio ha messo in voi affinché possiate digerirlo.
Dovete quindi mangiare in atteggiamento di preghiera, in uno stato di profonda gratitudine.
La Gita afferma che il fuoco che cuoce il cibo è Dio, che il cibo stesso è Dio, e che anche chi compie l'azione del mangiare è Dio.
Lo scopo del mangiare è quello di renderci idonei a portare a termine i compiti affidatici da Dio, o di metterci nella condizione di poterLo compiacere; il frutto dell'azione del mangiare consiste nel metterci in grado di progredire verso Dio.
5/7
Siete tutti dotati di discriminazione e avete tutti una coscienza che vi sussurra all'orecchio che cosa è giusto fare e cosa non lo è, ragion per cui siete in grado di compiere delle scelte autonome e di decidere voi stessi sul da farsi.
Ripulite le vostre menti, e la sublime grandezza del Signore potrà riflettersi nei vostri cuori.
Proprio come vi prendete cura dei vostri corpi, nutrendoli con cura, anche la coscienza e l'intelletto devono essere alimentati con del buon cibo nutriente.
Se non lo fate, essi saranno sempre affamati, e si getteranno su ogni genere di cibo marcio.
Date loro il nutrimento appropriato e funzioneranno bene, illuminando l'Atma ed aiutandovi a realizzare che l'Atma è in tutto.
4/7
Nell'uso degli organi di senso, si devono tenere in giusta considerazione la moderazione e la purezza.
Questo si applica non solo al cibo, ma a qualsiasi cosa che venga 'consumata' da qualsiasi organo di senso.
Oggi l'uomo si comporta come un paziente che pretende di farsi prescrivere delle medicine di sua scelta, invece di quelle che possono farlo guarire, secondo le indicazioni dei medici, che sono gli esperti.
Il paziente sceglie la dieta ed il regime che gli sono congeniali, ignorando le prescrizioni dei medici, in quanto queste ultime comportano delle restrizioni e gli impongono di seguire delle regole.
3/7
Le domande che ci danno la caccia e incombono su di noi per tutta la durata della nostra vita sono: da dove siamo venuti, dove stiamo andando, come ha avuto origine l'universo, etc.
Tutte le religioni cercano di dare una risposta a queste domande.
In tutto il mondo l'uomo ha stabilito delle regole e delle leggi, al fine di rendere scorrevole ed agevole il procedere delle attività da lui programmate e conformi allo stile di vita odierno.
Dato che queste regole sono diventate parte del codice di condotta, vengono anche descritte come 'disciplina'.
2/7
Il mangiare ed il bere non rappresentano il compimento della vita.
Se nella mente si formano dei cattivi pensieri, la responsabilità è del cibo sbagliato.
Osservate il digiuno per mettere la mente sotto controllo: questo si chiama 'processo di auto-correzione'.
I 'Bhajan' sono più importanti del 'Bhojan' (cibo), che è come dire che pregare è più importante che mangiare.
1/7
Per quanto riguarda il cibo, il sonno e l'attività fisica, dovete praticare la moderazione.
Il cibo dev'essere sano ed assunto in quantità moderate e ad intervalli regolari: questa è la ricetta.
Il cibo sattvico promuove la capacità di controllarsi e l'intelligenza, più di quanto non facciano quello rajasico e tamasico.
Anche il sonno dev'essere regolato e moderato, in quanto è importante quanto il lavoro ed il cibo.
Il cibo dev'essere pulito e puro e guadagnato onestamente, e l'energia che deriva dalla sua assunzione dev'essere utilizzata a fini sacri.
30/6
L'uomo deve preferire il cibo sattvico a quello rajasico.
Nel bere bevande intossicanti, egli perde il controllo delle proprie emozioni e passioni, degli impulsi, degli istinti, della parola e dei
movimenti, e si degrada al livello di una bestia.
Mangiando carne si sviluppano tendenze violente e malattie animali.
Se si indulge nel cibo rajasico, la mente diventa difficile da controllare; se si consuma con piacere del cibo tamasico, la mente non può più essere plasmata.
Per poter dimorare in Dio, si deve essere estremamente vigili sul cibo che si consuma, sia con il corpo che con la mente.
Mangiate cibo sattvico.
Il modo migliore di alimentarsi consiste nel mangiare cibo crudo, noci, frutta e germogli.
29/6
Non c'è alcun dubbio, che alcune comodità materiali siano, fino ad un certo punto, necessarie, ma esse dovrebbero essere limitate alle necessità basilari della natura.
Chiaramente il cibo è essenziale, ma esso dev'essere sano e sattvico.
Qualsiasi eccesso è nocivo e conduce l'uomo alla sofferenza.
Fino a quando nell'uomo permarranno i desideri, la paura e l'insicurezza gli daranno la caccia.
Desistete dall'affidarvi al palato, non siate vittime delle vostre voglie e del senso del gusto.
Tutte le vostre conoscenze non servono a niente, se non siete in grado di esercitare un controllo sui vostri organi di senso.
28/6
L'uomo dovrebbe cercare seriamente di vivere a lungo, senza cadere nelle mani dei medici.
La maggior parte delle malattie può essere curata vivendo semplicemente, con facili esercizi mentali e fisici, rinunciando alle tentazioni del palato.
27/6
Le malattie che tormentano l'uomo sono innumerevoli.
Di queste, l'odio, l'invidia e l'egoismo sono le peggiori.
Neppure i medici possono curarle, perché anch'essi ne sono affetti!
La rabbia è un altro nemico della salute, che inietta veleno nel flusso sanguigno.
26/6
Le scritture proclamano che la salute è una vera e propria radice, alla base di tutti gli sforzi nei quattro campi delle possibili acquisizioni umane: la retta condotta relativa al proprio stato (Dharma), la prosperità (Artha), l'esaudimento dei desideri (Kama) e la liberazione dalla schiavitù (Moksha).
Senza la salute l'uomo non può vincere le tentazioni, né guadagnarsi da vivere decentemente; non può esaudire le proprie necessità basilari, né avere successo nel perseguimento della disciplina spirituale (Sadhana).
L'uomo può portare a compimento i propri doveri, obbligatori od elettivi, solo se è sano.
25/6
Le abitudini errate, per quanto riguarda l'alimentazione e gli svaghi, sono la causa principale dell'instaurarsi della cattiva salute.
Si deve stare molto attenti, affinché queste abitudini non degenerino ulteriormente, diventando tendenze dannose.
Al giorno d'oggi, sebbene i medicamenti disponibili siano cresciuti enormemente di numero e gli ospedali si siano moltiplicati ovunque, anche la cattiva salute ha subito un incremento notevole.
Questa situazione è da attribuirsi al diffondersi di abitudini alimentari e ricreative indiscriminate.
24/6
Voi vi lamentate dela vostra mancanza di devozione verso Dio.
Avete perso la devozione perché avete mangiato del cibo sbagliato, non perché avete consumato troppo cibo buono.
Non sapete quale cibo sia giusto per voi.
Credete erroneamente che il cibo selezionato dal filtro dei vostri sensi vi mantenga sani!
23/6
Non è la passione scatenata a danneggiare la salute dell'uomo.
Vivere del denaro guadagnato in modo disonesto è causa di malattia.
Utilizzare dei guadagni pervenuti in modo ingiusto provoca l'instaurarsi di molte malattie sconosciute, che mettono radici dentro di noi.
Viene detto: "Com'è il cibo, così è la mente; com'è la mente, così saranno i pensieri; come sono i pensieri, così sarà la condotta; e come sarà la condotta, tale sarà la salute".
L'uomo d'oggi è vittima della preoccupazione.
A che cosa conduce la preoccupazione?
La preoccupazione dà origine alla fretta e le due, insieme, sono portatrici di cattiva salute.
La preoccupazione, la fretta ed il cibo troppo ricco sono la causa principale delle malattie cardiache.
22/6
Oggi tutto è inquinato: l'aria che respiriamo, l'acqua che beviamo ed il cibo che consumiamo.
I rumori aggrediscono l'udito.
La salute dell'uomo risente di questa situazione.
Anche la mente umana è inquinata, cosa che rende l'uomo vulnerabile alle malattie.
L'uomo deve sforzarsi seriamente di condurre una vita pura e serena.
21/6
Potete preservare la salute regolando la vostra dieta ed evitando le cattive abitudini.
Una quantità di cibo moderata di tipo sattvico promuoverà la giusta attitudine mentale e la felicità fisica.
Molti consumano una quantità eccessiva di cibi ricchi.
Non fumando, eviterete molte malattie causate da questa pratica rajasica.
Evitate tutti gli stimolanti e le sostanze intossicanti, perchè disturbano l'equilibrio naturale e risultano dannosi.
20/6
Quando il corpo è sano, lo sono anche le funzioni della mente; quando il corpo soffre, anche la mente diventa inquieta.
Perciò questa zattera chiamata 'corpo', che rappresenta l'unica possibilità di attraversare questo mare di cambiamenti, o 'samsara', dev' essere mantenuta in forma.
La devozione e la moralità sono importanti per il corpo quanto lo sono per la salute mentale: esse liberano la mente dall'agitazione, la nutrono con la gioia e la rendono capace di accontentarsi, calmano i nervi ed aiutano persino i processi fisici.
Tutti devono cercare di avere un corpo forte e sano.
19/6
Il consiglio tramandatoci dagli antichi veggenti è: "Mangia con moderazione e vivi a lungo".
Questo consiglio viene seguito raramente.
La maggior parte della gente mangia sempre troppo e rovina il proprio sistema digestivo alimentandosi con cibi troppo ricchi e pesanti.
I cattivi pensieri generano cattiva salute, e così pure l'ansietà, la paura e la tensione.
Riuscire veramente ad accontentarsi è possibile solo a chi possiede una visione spirituale.
18/6
Quali sono le cause principali di una cattiva salute?
Milioni di esseri viventi si sostengono con il cibo che la natura fornisce loro, ma l'uomo, allo scopo di soddisfare i desideri del palato, cambia la composizione e le caratteristiche delle cose offertegli dalla natura, alterando il cibo mediante la bollitura e la frittura, e mescolando ad esso vari ingredienti che non hanno alcun potere nutritivo.
I processi a cui egli sottopone il cibo distruggono le vitamine ed alterano le proteine in esso contenute.
I bilioni di cellule sono così dipendenti l'una dall'altra, che se una si indebolisce o viene danneggiata, tutte le altre ne soffrono.
17/6
Generalmente l'uomo cerca solo felicità e gioia, ed in nessun caso desidera mai dolore e sofferenza.
Egli tratta la felicità e la gioia come i suoi migliori amici, e la sofferenza ed il dolore come suoi nemici
Questo è un errore.
Quando si è felici il rischio di soffrire è altissimo.
Il dolore incentiva l'esame di se' e la discriminazione, nonchè la paura che possano accadere cose ancora peggiori.
La felicità fa dimenticare quale sia il proprio dovere di esseri umani e trascina l'uomo verso l'egoismo, con i conseguenti peccati che l'egoismo spinge a commettere.
Il dolore rende l'uomo vigile e attento. Perciò il dolore è un vero amico, mentre la felicità dissipa i meriti ed incrementa le passioni più basse.
Quindi, il vero nemico è la felicità.
16/6
L'uomo ha in se' vaste potenzialità, che può far emergere con un'appropriata preparazione.
Se l'uomo intensifica la sua sete per Dio, può vivere nella gioia perpetua.
Egli ama perchè egli stesso è Amore, e desidera ardentemente la melodia e l'armonia.
Cerca la gioia, perchè egli stesso è gioia. E' assetato di Dio, perchè è un Suo riflesso e non può esistere senza di Lui.
15/6
Le preoccupazioni ed il dolore esisteranno sempre, di un tipo o di un altro, nel passato, nel presente e nel futuro, e nello stato di veglia, di sogno e di sonno.
Ma abbiate fede nel Signore, compiendo le vostre azioni dedicandole a Lui, e le preoccupazioni ed il dolore svaniranno.
Il dolore, proprio come la gioia, è causato dall'attaccamento dei sensi agli oggetti
Una volta che saprete di non essere i sensi o la mente, ma Colui che manovra i sensi e controlla la mente, supererete i limiti del piacere e del dolore.
14/6
Quando il lavoro viene offerto a Dio viene santificato e diventa preghiera. Questo lo rende libero dall'ego e lo libera dal desiderio mondano del successo e dalla paura del fallimento.
Vi renderete conto che, una volta che avrete compiuto al meglio il vostro dovere, la vostra preghiera sarà completa.
Allora dipenderà solo da Lui, al Quale avrete offerto la vostra preghiera, conferirvi ciò che Egli considera il meglio per voi.
Questa attitudine renderà qualsiasi lavoro che compirete libero da attaccamenti. La pratica regolare di questa disciplina renderà la vostra coscienza libera e pura.
13/6
Si dice che l'uomo sia una scimmia che ha perso la coda.
L'uomo deve perdere ancora molti attributi della scimmia prima di poter essere definito 'uomo'.
Egli deve diventare consapevole della transitorietà e delle relazioni che intercorrono fra corpo, sensi e mente.
L'intelletto (buddhi) è la fonte della capacità discriminatoria dell'uomo. Esso riduce la confusione, calma i conflitti e cancella i dubbi.
Quando parliamo di 'voce interiore' ci riferiamo al 'buddhi'.
12/6
Non dovete lasciarvi sopraffare in alcun modo dalle difficoltà, dalla sofferenza, dai dubbi e dalle delusioni.
Dovete avere fede.
Abbiate fiducia in voi stessi e negli altri per comprendere bene la natura dell'Amore di Dio e per assicurarvi che l'Amore è la sacra meta della vita umana.
11/6
Quali sogni sono veri? Quelli che riguardano Dio. Quando in sogno vi permetto di inchinarvi davanti a Me, quando vi benedico o vi concedo la Grazia, è tutto vero.
E' tutto dovuto alla Mia volontà ed alla vostra pratica spirituale ('sadhana').
Se il Signore (così come voi ve Lo raffigurate), o il vostro Guru, vi appaiono in sogno, questo accade come risultato della Sua volontà e non per qualche altro motivo che possa dar origine al sogno.
Non può mai accadere come conseguenza di un vostro desiderio.
10/6
Tutti gli uomini hanno il corpo, l'intelligenza e l'Atma.
Il corpo compie i propri doveri spinto dalla mente.
Gli organi di senso sono sempre attivi ma è la mente che gioisce dei risultati.
Al di là della mente c'è l'intelletto (buddhi).
Quando la mente viene guidata dall'intelletto sperimenta la gioia.
Tutte le azioni devono essere esaminate in anticipo per determinare se avranno effetti buoni o cattivi.
Se non si esercita alcuna discriminazione, la mente diventa cieca.
E' l'Atma ad attivare la mente e ad illuminare l'intelligenza.
9/6
Metti da parte la voce dell'egoismo, il
demone dell'avidità ed il veleno dell'invidia.
Se cerchi la gioia in qualcosa di esterno a te stesso ricordati che una gioia
molto maggiore è in attesa nelle profondità della tua coscienza.
Di notte, quando hai freddo, ti tiri addosso le coperte.
Allo stesso modo, quando la sofferenza ti assale, vedi di avvolgere la tua mente
nel calore del Nome del Signore.
8/6
Sebbene il mondo sia diventato un piccolo globo a seguito della velocità dei mezzi di trasporto,gli esseri umani non hanno ancora imparato a vivere insieme da fratelli e sorelle, come figli dello stesso Dio.
Più gli uomini stanno vicini gli uni agli altri, più appaiono evidenti le
differenze. Perciò questo piccolo mondo è carico di problemi derivanti dai
conflitti culturali delle diverse credenze e dalle ambizioni competitive.
La sofferenza di un Paese si diffonde velocemente a tutti i Paesi vicini ed
influenza il mondo intero. Il mondo è diventato un grande campo di battaglia.
7/6
L'uomo non può eliminare tutti i desideri dalla propria mente.
Le antiche scritture (Veda) prospettano all'uomo quattro mete: la rettitudine (dharma), la ricchezza (artha), il desiderio (kama) e la liberazione (moksha).
L'uomo persegue le prime due (ricchezza e desiderio) perché trova che l'acquisizione della rettitudine e la liberazione sono difficili da raggiungere senza distacco dai piaceri sensuali, per cui le considera mete irraggiungibili ed una perdita di tempo.
Tutta la sofferenza del mondo e' dovuta a questo errore.
Le quattro mete devono essere considerate inseparabili. Guadagnatevi la ricchezza attraverso la rettitudine ed usate la ricchezza per la promozione della rettitudine. Fate che la liberazione sia il vostro unico desiderio.
6/6
E' meglio che consideriate sia la felicità che la sofferenza come doni di Dio.
Due cose sono essenziali per una vita felice: il cibo e la meditazione.
Mentre cercate la felicità state attenti a tre cose basilari:
1) Dimenticate il mondo che vi circonda ed i suoi piaceri fatali
2) Ricordatevi che la meta da raggiungere è la Divinità
3) Rinunciate ai desideri ed ai perseguimenti materiali.
5/6
Come puo' mai essere possibile che Sai sia contento di voi, se i vostri pensieri non sono buoni, se le vostre parole non sono gentili e le vostre azioni non sono giuste?
Pensare bene, parlare in modo dolce, comportarsi correttamente: questo e' cio' che costituisce una buona educazione.
Affinche' la vostra vita abbia uno scopo dovete riconoscere il vero significato del corpo, della mente e dell'intelletto, e saperli usare in modo efficace.
4/6
La gioia ed il dolore possono essere paragonati a due vasi trasportati da un uomo agli estremi di un bastone. Essi sono inseparabili.
Nessuno può dire che cosa riservi il futuro ad ogni individuo.
Proprio come condizioni opposte, quali il caldo ed il freddo, sono utili all'uomo in certe situazioni, allo stesso modo la gioia ed il dolore, la perdita ed il guadagno, sono tutte cose utili all'uomo.
Senza dolore, come si può apprezzare la gioia? Per realizzare la grandezza della luce è necessaria l'oscurità.
3/6
Per condurre una vita felice, l'uomo ha bisogno di pace mentale.
La mente è come il turbulento Gange: deve essere frenata, come si fa con un veicolo.
La meditazione (Dhyana) è il freno adibito al controllo della mente.
'Dhyana' significa 'concentrazione focalizzata su un unico punto'.
Tutte le malattie che affliggono l'umanità sono il risultato delle agitazioni della mente.
L'enorme incremento delle malattie nel mondo odierno è dovuto alla perdita della pace mentale.
Per liberarsi dalle malattie l'uomo deve condurre una vita pacifica e coltivare la pace della mente.
2/6
Quando gli ostacoli arrivano, affrontateli con coraggio. Essi vi irrobustiscono e vi rendono forti.
La sofferenza e la miseria sono situazioni alle quali, in questa commedia cosmica, non è possibile sfuggire.
Non è Dio a decretare l'esistenza di queste calamità, bensì è l'uomo ad attirarle a sè, in forma di retribuzione per le sue azioni malvagie.
Esse sono la corretta punizione naturale che induce l'uomo a rinunciare al sentiero sbagliato.
Tutto questo fa parte della grande sintesi in cui le negatività servono a glorificare tutto ciò che è positivo.
Pertanto la morte glorifica l'immortalità, l'ignoranza glorifica la conoscenza, la sofferenza glorifica la beatitudine e la notte glorifica l'alba.
1/6
L'Amore e' la natura fondamentale che sostiene l'uomo e rinforza la sua decisione di progredire.
Senza amore l'uomo e' cieco ed il mondo e' per lui una giungla buia e spaventosa.
L'amore e' legato alla vita. Infatti, l'amore e' vita.
Una persona che non ha amore da condividere con gli altri e' come morta.
L'amore deve espandersi in cerchi sempre piu' ampi.
31/5
Fintanto che l'uomo conduce una vita dedicata ai piaceri ed alle vittorie materiali, non può sfuggire alla sofferenza, alla paura ed alle ansietà.
Non esiste oggetto materiale senza difetti; non esiste piacere che non sia mescolato al dolore; non esiste azione che non sia inquinata dall'ego.
Perciò, siate puri e sviluppate il distacco, che è l'unico a potervi salvare dalla sofferenza.
30/5
Le afflizioni ed i disastri sono nuvole che fluttuano attraverso il cielo: essi non possono avere alcuna influenza sulle azzurre profondità degli spazi della fede.
La gioia ed il dolore sono degli insegnanti che vi aiutano a diventare più forti ed equilibrati.
La sofferenza funge da amichevole promemoria, è un buon sorvegliante e datore di lavoro, ed ha su di voi un effetto molto migliore di quello della gioia.
Non tiratevi indietro quando vi trovate davanti alle sofferenze; invece, date loro il benvenuto, consideratele un esame, al superamento del quale riceverete un attestato di promozione.
Gli esami servono a misurare i vostri progressi.
29/5
Non è possibile porre fine ai dolori della vita attraverso l'odio e l'ingiustizia: essi, al contrario, richiameranno sofferenze ancora maggiori.
Le afflizioni avranno come frutto esperienze e pensieri più elevati e più nobili, che germineranno da un cuore purificato, nel quale dimora il Signore.
28/5
Come l'ape nera che, sebbene abbia la capacità di scavare un buco nel duro legno del bambù, si immerge nella gioia del miele ogniqualvolta entra in un fiore di loto, dimenticando la propria forza, anche l'uomo ha dimenticato la propria Divinità interiore ed è invischiato nelle faccende del mondo, intossicato dai piaceri mondani.
La causa della sua disgrazia è tutta qui.
27/5
La gioia è una trappola fallace; il vero precettore è la sofferenza, che insegna ad essere cauti, circospetti, non attaccati, consapevoli e vigili.
La morte non è così impietosa come viene descritta: essa è l'amico ed il compagno, l'insegnante, il parente gentile che vi avvolge nel suo manto e vi veste dell'aureola del ricordo.
Il cuore dell'uomo dev'essere reso più forte, ma non più duro, e deve diventare morbido, ma non sdrucciolevole.
Questa è una cosa che si può acquisire soltanto se si è toccati dai soffi della perdita, del dolore e delle afflizioni: questo è il modo in cui Dio ci modella e ci dà forma con il fango Divino.
26/5
Se vivete nel mondo dei desideri, dovete essere preparati sia alla gioia che al dolore.
Se invitate il Ministro 'Bhoga' (i piaceri sensuali) dovete essere preparati a vederlo arrivare accompagnato dal suo segretario privato, Roga (la malattia)!
Se invece invitate il Ministro Thyaga (il sacrificio) o il suo collega 'Yoga' (controllo della mente), allora sarete felici di ricevere anche il loro segretario privato 'Bhoga', che alla presenza dei suoi padroni si accontenta di un ruolo molto più irrilevante.
25/5
Il fuoco del dolore e della gioia divampa quando il carburante delle tendenze ('vasana') viene nutrito nella fornace della mente.
Togliete il carburante ed il fuoco si estinguerà. Togliete le tendenze, la forza degli impulsi, degli stimoli e dei desideri impellenti e diventerete padroni di voi stessi.
La padronanza di se stessi si raggiunge con lo yoga, tramite vari esercizi fisici.
Ma il sentiero della devozione è il modo più facile per raggiungere questo scopo.
La ripetizione del Nome di Dio ('namasmarana') è sufficiente.
Viene detto che il Nome 'Sitarama' fosse sufficiente nel Tretha Yuga, che 'Radheshama' lo fosse nel Dwapara Yuga e che oggi, nell'era di Kali ('Kali Youga') tutti i Nomi abbiano la capacità di farci raggiungere questo scopo.
24/5
La vita sulla terra è, come quella dell'oceano, sempre inquieta, con onde di gioia e sofferenza, di guadagno e di perdita, con le correnti turbolente dei desideri ed i vortici della passione, dell'avidità e dell'odio.
Per attraversare l'oceano, l'unico mezzo affidabile è un cuore pieno di Amore per Dio e per l'uomo.
L'uomo è nato con un grande destino, ed è l'erede di un grande patrimonio. Non dovrebbe sprecare i suoi giorni a perseguire bassi ideali e volgari vanità.
Il suo destino consiste nell'arrivare a conoscere la Verità, vivere in Essa e per Essa.
Solo la Verità può rendere l'uomo libero e felice.
Se egli non viene stimolato da questo elevato proposito, la vita è uno spreco, un mero dimenarsi fra le onde, perché il mare della vita non è mai calmo.
23/5
Tutti desiderano acquisire la Beatitudine ('ananda').
Da dove si può trarre 'ananda'? Solo la fede ve la può garantire. La pace può esser raggiunta solo attraverso la fede; la fede è la sorgente della gioia.
Ma, oggi, vediamo sofferenza ovunque posiamo gli occhi. L'uomo non ha fiducia in Se Stesso: come può acquisire la Beatitudine
Come può una persona, che non ha abbastanza fede da poter vivere felicemente neppure per pochi giorni, guadagnarsi la Grazia di Dio?
22/5
La felicità e la pace non sono automatiche in un uomo ben nutrito, ben vestito, con una bella casa, che ha ricevuto una buona istruzione di base e che ha un impiego confortevole, che gli consente di vivere in salute e sicurezza.
Molti hanno tutte queste cose in abbondanza, e tuttavia sono pieni di preoccupazioni, sofferenti e scontenti.
La felicità e la pace dipendono dalle caratteristiche interiori dell'uomo, non dalle sue capacità o ricchezze esterne.
21/5
La cosa di cui avete maggiormente bisogno è la beatitudine ('ananda'), che non è una cosa che può venire ordinata in un negozio.
Essa dev'essere guadagnata arduamente - compiendo buone azioni, frequentando buone compagnie, rinunciando al male e mantenendo la mente fissata sulla gloria di Dio.
Il bene ed il male non possono venir tenuti entrambi in uno stesso recipiente, altrimenti il bene si trasformerà in male
La notte e la luce non possono coesistere.
20/5
L'uomo deve capire che egli stesso è la causa della propria felicità o della propria sofferenza, e che tutto ciò che fa, lo fa per se stesso.
L'uomo deve capire la sua vera natura, mediante una profonda indagine.
Tutti gli oggetti del mondo sono effimeri; realizzando questa realtà, egli deve riconoscere che la felicità duratura si può conseguire solo sviluppando l'amore per Dio.
Io non condanno la felicità mondana.
Sono felice quando la gente è felice.
Voglio che studiate tutte le arti e le scienze che vi possano aiutare ad acquisire la felicità mondana.
Ma vi prego di non credere che questa felicità sia permanente.
18/5
La cicogna non si preoccupa mai del triste destino degli esseri viventi che ingoia con il suo lungo becco.
Anche gli studenti di oggi non pensano alla società ed ai genitori, che li nutrono.
Ogni individuo deve essere sempre pronto ad agire per procurare felicità al prossimo.
La natura dell'uomo è tale che egli sperimenta la gioia ('ananda') quando si associa agli altri esseri umani.
Non frequentare nessuno e condurre una vita di segregazione è segno di debolezza e paura, non di coraggio.
Una compassione attiva, la simpatia, l'amore, la tolleranza, l'equanimità e molte altre qualità aiutano a costruire il carattere dell'uomo.
Non potete essere felici se anche il resto dell'umanità non lo è, perché voi siete una parte organica della razza umana, e dovete condividere la vostra prosperità con gli altri, sforzandovi di alleviare le loro sofferenze: questo è il vostro dovere.
17/5
L'uomo non deve credere che la felicità consista nell'avere una casa piena di bambini e dotata di ogni comodità.
Nessuno può liberarvi, perché nessuno vi ha reso schiavi.
Voi vi tenete ben stretti ai piaceri mondani e poi piangete, proprio come il nibbio, che viene seguito dai corvi quando trasporta il pesce con il becco, e che se ne libera non appena lascia cadere il pesce.
Così siete voi: non appena rinuncerete all'attaccamento ai sensi, la sofferenza e le ansietà non avranno più potere su di voi, e potrete essere felici.
16/5
Più desideri avete, meno siete in grado di sperimentare la felicità.
Incrementate il senso di contentezza.
L'uomo che non si accontenta perde tutto; solo l'uomo che si accontenta è capace di provare la gioia vera.
Nella vita la felicità è inversamente proporzionale ai desideri.
Il viaggio lungo la vita è come un viaggio in treno: meno bagagli (i desideri) ci si portano dietro, più si viaggia comodi.
Che cosa impedisce all'uomo di assicurarsi la felicità eterna?
Ci sono cinque tipi di sofferenza ('klesha'): l'ignoranza ('avidya klesha'), l'incostanza ('asthitha klesha'),l'immaturità ('abhinava klesha'), l'attaccamento ('raaga klesha') e l'odio ('dwehsa klesha').
15/5
L'uomo è nato per acquisire la gioia, non per il mero cibarsi e divertirsi.
La gioia vera e duratura si può ottenere solo tramite una vita vissuta all'insegna della rettitudine (Dharma).
Questo fa sì che la Divinità dell'uomo risplenda; l'illuminazione è lo scopo della vita e della continua ricorrenza della nascita e della morte.
L'uomo ha in sé la scintilla della Divinità, che è onnipresente, onnisciente, onnipotente ed immanente nell'intero Universo.
Per diventare conscio della Realtà innata, l'uomo deve imparare la tecnica indicata dalle Sacre Scritture, che è stata rivelata dalla Divinità stessa.
14/5
La canna da zucchero dovrebbe dare il benvenuto ai trattamenti di taglio, spaccamento, schiacciamento, bollitura e filtrazione a cui viene sottoposta;infatti, senza queste traversie essa si seccherebbe e non arriverebbe mai ad addolcire nessuna lingua.
Allo stesso modo anche l'uomo deve dare il benvenuto ai problemi che gli si parano davanti, perché essi apportano dolcezza allo spirito dentro di lui.
Se desiderate godere di una felicità duratura, dovete riempirvi la mente di pensieri puri e sviluppare sentimenti buoni nel vostro cuore.
È attraverso i buoni pensieri e le azioni gentili che il cuore diventa puro e santo.
13/5
Ma solo le difficoltà possono rendere il vostro carattere più forte e far sì che la vostra fede diventi più ferma.
Quando appendete un quadro ad una parete, cercate di smuovere il chiodo per controllare se è ben piantato ed in grado di sostenere il peso del quadro stesso.
Allo stesso modo, per evitare che l'immagine di Dio (che si trova nella vostra mente e nel vostro cuore) cada e si frantumi, il chiodo (il Nome di Dio) piantato nel muro del cuore deve venir testato smuovendolo e scrollandolo, per assicurarsi che sia fermo e ben piantato.
12/5
Se un uomo desidera essere felice, il primo esercizio che deve fare è quello di rimuovere dalla propria mente tutti i cattivi pensieri, sentimenti ed abitudini.
La sofferenza e la gioia sono le due facce di una stessa esperienza.
C'è gioia quando termina la sofferenza e c'è sofferenza quando termina la gioia.
Che cos'è, esattamente, la sofferenza?
Sai Baba spiega che essa è una mera reazione alla perdita di qualcosa che era stata acquisita, o il fallimento del tentativo di acquisire una cosa desiderata.
Quindi, il solo modo di sfuggire al dolore ed alla sofferenza è quello di riuscire a tenere sotto controllo il desiderio per le cose illusorie.
Il segreto della felicità non consiste nel fare le cose che ci piacciono, ma nel farci piacere le cose che dobbiamo fare.
Qualsiasi lavoro dobbiate fare, fatelo con piacere.
11/5
L'uomo non otterrà mai la felicità lasciando i propri sensi a briglia sciolta.
L'uomo permette alla propria mente - che è solo un mero groviglio di pensieri e desideri - di guidare le proprie azioni, invece di lasciarlo fare all'intelletto, che ha la capacità di discriminare, di comprovare e di sottoporre ad analisi.
Mentre la mente segue ciecamente ogni capriccio ed ogni fantasia, l'intelletto aiuta l'uomo ad identificare i propri doveri e le proprie responsabilità.
Due cose sono essenziali per una vita felice: 'Dhaanya' (i mezzi per il sostentamento fisico) e 'Dhyana' (la meditazione), per entrare nel tempio del Signore ed unirsi alla Sua Gloria.
10/5
L'uomo, nella sua ignoranza, trova soddisfazione nel separarsi dal resto, alla ricerca della propria felicità, dimenticando che egli non può essere felice se tutti non sono felici. Egli, in preda all'illusione, coltiva la superbia, ed usa il tempo a sua disposizione per degradarsi, scendendo al livello di una bestia.
Il tempo è un dono di valore incalcolabile, e dev'essere trattato con rispetto. La gente di solito misura il tempo dall'alba al tramonto, e dal tramonto all'alba. Ma questo metodo è un' illusione, simile a quella che fa sembrare che sia la luna a muoversi, quando le nuvole le passano davanti.
9/5
L'idea che una grande villa arredata lussuosamente, o dei cospicui guadagni, siano lo scopo dell'istruzione, dev'essere abbandonata. Questa idea, infatti, nutre il male.
L'ideale dev'essere quello di avere delle mani votate al duro lavoro, delle teste dedicate al servizio e dei cuori pieni di compassione.
Tutti sono ansiosi di essere felici; è a questo scopo che tutti vogliono lavorare di meno e guadagnare di più, dando poco e prendendo molto. Ma nessuno sperimenta l'altro metodo, che è quello di volere di meno e dare di più.
Ogni desiderio è una catena che impaccia i movimenti, è un' ulteriore palla al piede.
8/5/2003
La vita è un mosaico di piacere e dolore; la sofferenza è un intervallo fra due momenti di gioia.
La pace è un interludio fra due guerre.
"Non c'è rosa senza spina", dice il proverbio.
Chi coglie le rose diligentemente eviterà di farsi pungere nel prendere i fiori.
Allo stesso modo, tutte le api hanno un pungiglione, e si deve riuscire ad estrarre il miele senza farsi attaccare.
Anche quando i guai ed i travagli vi perseguitano, voi non dovete permettere loro di farvi deviare dal sentiero del dovere e della dedicazione.
Oggi il mondo è afflitto dall'ansietà, dalla paura, dalla depressione, dall'odio, dall'avidità e dal sospetto.
Il solo modo per rimettere a posto il mondo è che l'uomo realizzi il proprio nobile destino.
Ogni uomo desidera raggiungere due obiettivi: ottenere la gioia e sfuggire alla sofferenza.
7/5/2003
Proprio come un bambino non può vivere senza sua madre, un fiume deve cercare l'oceano della sua fonte.
E come un pesce non può vivere fuori dall'acqua, anche l'uomo, che ha avuto origine da Dio, non può provare la vera felicità fino a quando non ritorna a Dio.
6/5/2003
Le madri sono massimamente nobili e virtuose.
La loro nobiltà non può venir descritta a parole.
Da un punto di vista mondano, dovete rispettare vostro padre, vostra madre, il vostro precettore ed il vostro coniuge.
Non importa se non riuscite a procurarvi una ricchezza materiale, ma dovete riuscire ad ottenere la ricchezza della grazia di vostra madre.
La Bhagavad Gita dice che una donna ha sette qualità, mentre l' uomo ne ha soltanto tre.
Fu Jijabai a rendere grande Shivaji. E fu Putlibai a fare di Gandhi un Mahatma.
La parola, 'Amma' (madre) inizia con la prima lettera dell'alfabeto.
5/5/2003
L'Atma non viene influenzato da alcun soggetto od oggetto.
Persino quando i sensi, la mente e l'intelligenza sono inattivi, l'Atma non viene influenzato, perché essi non hanno niente a che fare con l'Atma, che è Ciò che voi siete realmente.
Il segreto della Saggezza (Jnana) è la conoscenza dell'Atma, che non subisce alcuna influenza e non viene attaccato da niente.
L'uomo è fondamentalmente felice e sano. La sua propria natura è la gioia.
Ecco perché, quando egli è sano e felice, nessuno se ne stupisce o se ne preoccupa: la sofferenza ed il dolore non fanno parte del suo normale stato d'essere. Essi sono il risultato dell'illusione, che ne ha sopraffatto la natura.
La gente si preoccupa e si angustia nel tentativo di scoprire da dove sia mai provenuta questa illusione.
5/5/2003
La pace e la felicità non potranno prevalere nell'individuo e nella società se non quando l'uomo svilupperà la fede nell'unità dell'umanità, nonostante le apparenti differenze.
L'uomo deve rinunciare a tutti i pensieri di differenza ed imparare a trarre gioia dalla Visione dell'Uno, sia nelle cose più piccole che in quelle più colossali della Creazione di Dio.
Siate felici e rendete gli altri felici.
La felicità è la natura dell'Atma.