Con il termine plasmaferesi, si definisce una tecnica trasfusionale studiata per consentire il dono del plasma restituendo al donatore la parte corpuscolare del sangue, ossia i globuli rossi, i globuli bianchi e le piastrine.
La plasmaferesi, può essere
eseguita solo su donatore consenziente e preventivamente ed adeguatamente
informato sulla procedura a cui sarà sottoposto.
Il sistema usato per la raccolta e la separazione del plasma non è riutilizzabile e garantisce la restituzione al donatore della parte corpuscolare del sangue con la massima sterilità e con la massima integrità funzionale.
Con le procedure automatiche oggi disponibili presso
i Centri Trasfusionali, l’operazione dura soltanto 30/40 minuti e viene eseguita utilizzando un solo ago: il
sangue viene fatto scorrere attraverso speciali filtri, utilizzati una volta
sola, in cui microscopici pori permettono il passaggio del solo plasma che viene
raccolto nella sacca, mentre le cellule (globuli rossi, globuli bianchi e
piastrine) possono essere restituite al donatore.
Chiunque
è in grado di donare il sangue, può donare anche il plasma.
Il plasma è costituito per
oltre il 90% da acqua, mentre soltanto l’8% è rappresentato da proteine
essenziali per la coagulazione e per le difese organiche. Vi è poi una minima
quantità di ormoni, vitamine e sali minerali.
Praticamente, quando un
donatore offre 500 grammi del suo plasma, priva il proprio organismo di circa 40
grammi di proteine e di 460 grammi di acqua.
Per questo
l’organismo compensa in maniera molto rapida questa perdita e
l’impiego organico per questa compensazione è molto modesto: infatti nel
giro di poche ore, tutti i parametri sono rientrati nella norma.
Possono essere sottoposti a
plasmaferesi anche i donatori che abbiano un valore di emoglobina insufficiente
per la donazione del sangue intero, in quanto nella donazione di plasma non vi
è alcuna sottrazione di globuli rossi.
Questo è un messaggio
informativo presso i Centri Trasfusionali, da leggere e sottoscrivere prima
della donazione di Plasma.