Joal Fadouth: l’isola delle conchiglie avamposto della convivenza interreligiosa

da "TURISTI PER CASO"

joal fadiouth isola delle conchiglie, cosi' chiamata perche' da anni qui si raccolgono miliardi di molluschi racchiusi nelle conchiglie il cui guscio viene poi disseminato lungo le strade dell'isola.

Alla terraferma e' collegata da un lungo pontile di legno in uno scenario che mozza il fiato.
Una visita veloce all'interno del villaggio in cui convivono d'amore e d'accordo islamici e cattolici.vale la pena visitare ilcimitero, in posizione panoramica con vista sui granai sulle palafitte e sull'isola...........e' un susseguirsi di croci tutte bianche che spuntano da mucchi di conchiglie in un giardino di baobab.da non perdere.

 

 
il ponte che collega al Cimitero

Cristiano-Musulmano

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Joal-Fadiout. Fadiout, l'"isola delle conchiglie", si chiama così perché il villaggio è stato costruito su di una montagna di gusci di molluschi, mangiati e gettati fino a formare un'isola, da generazioni di degustatori di mitili. Non solo le strettissime vie sono fatte di conchiglie, ma pure le case sono costruite con fango e conchiglie. L’isola è abitata da molte famiglie cristiane di etnia “Sérère”; un ponte di legno collega Fadiout, incastonata in una grande laguna a nord del Siné-Saloum, alla terraferma dove sorge il villaggio gemello di Joal. Un secondo ponte di legno collega l’isola a un’altra isoletta dove sorge il cimitero in cui cristiani e musulmani vengono sepolti gli uni accanto agli altri. Su un banco di fango poco distante si noteranno delle palafitte utilizzate come granai e agili piroghe che si aggirano solitarie per sparire poi dietro le mangrovie.

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.............un lungo ponte di legno raggiungiamo Fadiouth, la così chiamata isola delle conchiglie. Con le conchiglie, in effetti (non solo sull’isola ma lo abbiamo notato in molti posti durante il tour) loro ci ricoprono le strade, come noi usiamo la ghiaia. Sull’isola vive una popolazione per il 90% cristiana e solo il rimanente 10% mussulmana, l’esatto opposto di tutto il resto del Senegal. Il cimitero ospita pacificamente (almeno lì) tombe delle due religioni e sull’isola convivono in modo esemplare i credenti. Ogni “rione” ha la sua piazza coperta “del consiglio” e per ogni problema, ignorando ogni altra autorità, ci si rivolge ancora agli anziani del villaggio, biblioteche viventi della cultura e la saggezza senegalese.

 

e non può mancare il PRESEPE

con i personaggi "neri"