IL "TAVOLO" DI ASSAGIOLI

 

Lo psicoterapeuta Piero Parietti racconta che da giovane, durante una visita allo psichiatra Roberto Assagioli, dopo che lo ebbe inondato di discorsi, per tutta risposta si sentì chiedere: "Che cos'è quello?", in riferimento ad un tavolo.

Parietti rispose, molto sorpreso, che si trattava di un tavolo e venne invitato da Assagioli a descriverlo più di una volta, spostandosi via via, per poterlo osservare da diversi punti di vista.

Assagioli, dopo ogni nuova descrizione, chiedeva che lo stesso tavolo gli venisse descritto dal punto di vista di un falegname, di un architetto, di un pittore ecc., e congedò infine il visitatore con le poche parole: "Bene, ci vediamo domani".

Parietti se ne andò stralunato, con qualche dubbio sulla lucidità mentale dell'anziano psichiatra, ma quell'esperienza fu per lui più formativa di tante altre e "il tavolo di Assagioli" lo seguì da quel giorno nelle sue esperienze terapeutiche, ricordandogli che nessuna teoria o modello psicologico può in alcun modo rappresentare "la verità". Nel migliore dei casi può rappresentarne qualche frammento.

La Psicosintesi, con altre psicologie umanistiche, considera l'Autostima un bisogno umano fondamentale e ritiene che la capacità di assumere punti di vista diversi sia un requisito.....(...)

 

Renzo ROSSIN, AUTOSTIMA E VOLONTA' - La Fiducia come fondamento