La gente può permettersi di pensare a cose più elevate e volgere lo sguardo alle stelle, aspirare intensamente al nirvana e chiudere gli occhi fissando il proprio ombelico…Ma insieme a questa nuova possibilità è arrivata anche la frustrazione.

La società si è evoluta materialmente. Più il benessere materiale è cresciuto, più per contrasto diventa evidente la povertà spirituale.

 

(…)

 

Non occorre cambiare il mondo. Cambia semplicemente te stesso e avrai cambiato il mondo intero, perché tu ne fai parte. Se anche un solo essere umano cambia, il suo mutamento si irradierà in migliaia e migliaia di persone

 

(…)

 

L’uomo che è se stesso, libero e scollegato dal passato, autentico, forte come un leone e innocente come un bambino può raggiungere le stelle, e andare perfino oltre; il suo futuro è d’oro

 

(…)

 

La cosa più difficile nella vita è abbandonare il proprio passato, perché vuol dire lasciar cadere la propria personalità, la propria identità, se stessi. Tu non sei altro che il tuo passato con i suoi condizionamenti.

Non è come spogliarsi dei vestiti; è come venire scuoiati della pelle. Il passato è tutto ciò che sai di essere. Abbandonarlo è la cosa più difficile e problematica della vita. Ma solo coloro che osano farlo vivono. Gli altri semplicemente fingono, tirano avanti in qualche modo. Non hanno alcuna vitalità, né possono averla.

(…) Solo quando vivi al massimo del tuo potenziale sopraggiunge la fioritura.

 

(…)
Devi osservare dentro di te qual è il legame che ti unisce al passato, e perché continui a mantenerlo. E’ solo un’abitudine, perché sin dall’infanzia ti hanno insegnato a condividere certe idee, opinioni, religioni, dottrine? Ti nutre in qualche modo? O, al contrario, ti sta solo succhiando il sangue?

(…)
Devi vedere perché continui ad aggrapparti al passato

(…)Praticamente tutti vengono assorbiti dal vecchio, da ciò che è morto, dal passato. Non ti permette di essere giovane, fresco, attuale; ti tiene costantemente inadeguato. Non è tuo amico; semplicemente non gli hai mai dato un’occhiata, e non ti sei mai accorto di avere dentro di te nemici e parassiti. E te li tiri dietro semplicemente perché sono una vecchia abitudine (…)

 

(…)

Possiedi solo il presente e un vasto futuro.

Naturalmente, nel futuro non puoi fare nulla, puoi operare solo nel presente (…)

(…) E il piacere della crescita è immenso. Essere bloccati è una delle sensazioni più orribili

Pertanto, quando ti accorgi di qualcosa, non essere indeciso; agisci in base alla tua intuizione. La vita è semplice e meravigliosa, dobbiamo solo essere chiari su ciò che va abbandonato, su cosa è inutile portarsi dietro, e cosa va invece fatto: ovvero quello che senti, non ciò che Gesù, Buddha o qualcun altro ha detto

 

(…)

Tutti hanno la possibilità di diventare l’Uomo Nuovo o di restare quello vecchio. Sono necessarie solo un’intuizione chiara e un’azione conseguente.

E’ necessario perlomeno questo coraggio!

 

(…)

La fiducia è una rosa autentica. Ha le sue radici, e le sue radici affondano nel tuo cuore e nel tuo essere.

 

(…)

La società distrugge la fiducia, proprio alle radici. Non ti permette di confidare in te stesso. Insegna ogni altro tipo di fiducia: nei genitori, nella Chiesa, nello Stato, in Dio, e via dicendo.

(…)
La società lo fa deliberatamente, lo fa apposta, perché un uomo che confida in se stesso è pericoloso per la società, una società che dipende dalla schiavitù, che ha investito troppo nella schiavitù.

Un uomo che confida in se stesso è un uomo indipendente. Non puoi fare previsioni su di lui, agirà a modo proprio.

La libertà sarà la sua vita. Avrà fiducia quando sente, quando ama, e così sarà intenso e vero. Quindi la sua fiducia sarà viva e autentica. E lui sarà pronto a rischiare ogni cosa per la sua fiducia, ma solo quando la sente, solo quando è vera, solo quando muove il suo cuore, solo quando muove la sua intelligenza e il suo amore, altrimenti no.

 

(…)

Ecco perché le persone vivono come fossero tubi attraverso cui la vita passa come cibo non ingerito

(…)

(…) …se sei finto vivrai nell’infelicità

 

(…)

Non vedrai mai il semplice miracolo che ti circonda, che attraversa il tuo sentiero in milioni di modi ogni giorno, non lo vedrai mai, perché per vederlo hai bisogno di un’incredibile capacità di comprendere, di sentire, di essere.

 

(…)

Una volta incapace di amare te stesso, non sarai mai capace di amare nessuno. Questa  è una verità assoluta, non ci sono eccezioni. Puoi amare gli altri solo quando sei capace di amare te stesso. Ma la società condanna l’amore per se stessi. Dice che è egoismo e narcisismo.

Certo, l’amore verso se stessi può diventare narcisismo, ma non lo è necessariamente.

……..(…)

 

Un uomo che ha fiducia in se stesso, arriva a conoscerne la bellezza; arriva a sapere che più hai fiducia in te stesso, più fiorisci; più resti in uno stato di abbandono e di rilassamento, più sarai radicato e sereno, più sarai calmo, tranquillo e quieto

 

(…)

Comincia ad aver fiducia in te stesso: questa è la lezione fondamentale, la prima lezione. Comincia ad amarti. Se non ti ami, chi altri ti amerà? Ma ricorda, se ami solamente te stesso, il tuo amore sarà estremamente povero.

 

(…)

Tutti sono  perfettamente consapevoli del fatto che tutti gli altri imbrogliano “Ma la vita è così” dice la gente. Nessuno si fa imbrogliare veramente. La gente fa solo finta di crederci. Tu fai finta di avere dei fiori veri, gli altri fanno finta di crederci. Credere non ha niente a che fare con la verità

(…)Milioni di persone stanno sprecando la loro vita nel credere e nel non credere. (…)

 

(…)

Diventare è una malattia dell’anima.

L’essere sei tu. E la scoperta del tuo essere è l’inizio della vita. (…) La vita diventa più ricca quando l’amore e l’amicizia crescono. (…); poiché nessun uomo è un’isola, noi siamo tutti interconnessi

 

(…)

Questo mondo è nostro. Le stelle sono nostre, noi non siamo stranieri su questa Terra; facciamo intimamente parte dell’esistenza, ne siamo il cuore.

(…)

 

Mente significa non sapere chi sei, e tuttavia fingere di saperlo (…) Questa mente ti porterà di certo all’infelicità..(…)

 

(…)

Tu sei già troppo colto. Non hai bisogno di altra cultura, hai bisogno di disimparare. Le persone colte sono molto astute; continuano a trovare dei pretesti per rimanere come sono.

 

Un professore di filosofia e psicologia si ubriacava sempre con whisky distillato clandestinamente. Una notte, dopo averne mandato giù una gran quantità, entrò nel suo cottage e, dopo essersi spogliato per coricarsi, soffiò sulla candela per spegnerla. Il suo soffio, reso denso dai vapori dell’alcool, ingigantì la fiamma.

Tristemente sconvolto da questa esperienza, chiamo la moglie dicendole: “Marta, portami la Bibbia. Questa è una tremenda lezione per me! Farò un giuramento”

La consorte, felice, portò in fretta la Bibbia, si mise in piedi vicino al suo uomo che, posata la mano sulla Bibbia e con gli occhi rivolti al cielo, declamò: “Giuro su tutto ciò che c’è di più santo che non soffierò mai più su una candela accesa!”

 

La mente è astuta…(…)

 

(…)

La vita può essere vissuta in due modi: come calcolo o come poesia.

 

(…)

La gente arriva a preferire la morte o l’infelicità piuttosto che l’ignoto

 

(…)

La vita porta tutti i giorni nuove situazioni. Ma se aspetti che a guidarti siano le esperienze passate, perderai l’opportunità di agire in modo spontaneo e responsabile. Per me la morale più grande è agire spontaneamente. E avrai sempre ragione, perché tutta la tua consapevolezza sarà coinvolta.

(…)

 

(…) Ma i religiosi hanno creato associazioni così abnormi con la parola “responsabilità” che essa ha perduto tutte le sue qualità originarie: sei stato reso “responsabile” di molte cose.

Loro ti hanno detto cos’è giusto e cos’è sbagliato; non ti hanno lasciato alcuno spazio per decidere.

(…) Sei maturo, Sei abbastanza consapevole per decidere cosa fare e cosa non fare.

 

(…)

Ma nessuna Scrittura può decidere cos’è giusto e cosa è sbagliato. A ogni istante la situazione cambia, e a ogni istante la tua decisione deve essere spontanea, giusta o sbagliata che sia. Nessun principio morto, ma solo la consapevolezza vivente può funzionare.

 

(…)

Come può l’umanità vivere senza amore, senza poesia, senza felicità e senza celebrazione? Non può vivere a lungo.

In tutto il mondo le nuove generazioni stanno rendendo un grande servizio, mettendo a nudo la stupidità della cosiddetta educazione.

(…)

 

E’ possibile andare fuori strada, perdersi, ma è così che si arriva. Perdendosi molte volte, si impara a non andare più fuori strada. Compiendo molti errori, si impara cos’è un errore, e come non commetterlo. Facendo molti sbagli, ci si avvicina sempre di più alla verità. E’ un’esplorazione individuale; non puoi dipendere dalla conclusioni di qualcun altro.

 

(…)

Nessuno è pronto ad ascoltare ciò che gli sta dicendo l’altro. Hai mai ascoltato qualcuno? Prima che l’altro apra bocca, hai già tirato le tue conclusioni. Esse sono fissate dentro di te, e tu non sei più fluido.

 

Diventare congelati è diventare idioti, restare fluidi è restare intelligenti. L’intelligenza è fluire costantemente, come un fiume. La stupidità è simile a un pezzo di ghiaccio; è sempre solida, perché è congelata, certa, definita.

L’intelligenza non ha consistenza, è un flusso senza definizioni; si muove in base alle situazioni. E’ ricettiva, ma non è consistente.

 

Solo gli stupidi hanno consistenza. Più intelligente sei, meno consistenza hai. Infatti, chi conosce il domani? Come puoi acquistare consistenza in base al tuo passato? Se sei morto hai consistenza, se sei vivo non ne hai: sei cresciuto, il mondo è cambiato, il fiume scorre in un nuovo territorio.

Ieri il fiume attraversava un deserto, oggi attraversa una foresta; è completamente diverso! L’esperienza di ieri non dovrebbe diventare il tuo modo di essere definitivo, altrimenti con la giornata di ieri saresti morto. Bisognerebbe cambiare insieme al tempo, restare un processo e non divenire mai una cosa. Questo è intelligenza

 

AMORE E RELAZIONI

 

L’uomo è la più grande fioritura di questa Terra, l’essere più evoluto. (…)

Gli alberi, le stelle e i fiumi sono bellissimi…ma hai mai visto qualcosa di più bello di un viso umano? Hai mai incontrato qualcosa di più splendido dei suoi occhi? Su tutta la Terra non esiste nulla di più delicato; nessuna rosa o fiore di loto può reggere il confronto. E quale profondità! Ma tu ti chiedi: “Cos’ho da offrire io in amore?”
In realtà, quando qualcuno ti ama resti un po’ sorpreso.

“Me?! Quella persona ama me?!” Nella mente sorge questa idea “E’ perché non mi conosce, ecco perché. Se mi conoscesse e potesse scrutare dentro di me, non mi amerebbe mai”

Per questo gli amanti cominciano a nascondersi l’uno all’altra. Mantengono molte cose private, non aprono i loro segreti, perché hanno paura che così facendo l’amore scompaia: nel momento in cui aprissero il loro cuore, svanirebbe inevitabilmente. Non sanno amare se stessi: come possono concepire che qualcun altro li ami?

L’amore comincia dall’amore di sé. Non essere egoista, ma ama te stesso, senza restarne ossessionato o diventare Narciso: sono due cose diverse. L’amore per sé è un fenomeno fondamentale. Solo allora puoi amare qualcun altro.

Accettati e amati: sei una creazione di Dio. Porti la sua firma, sei unico, speciale. Nessun altro è mai stato come te e nessuno mai lo sarà; sei semplicemente incomparabile. Accetta, ama e celebra ciò che sei, e in quella celebrazione comincerai a vedere l’unicità e l’incomparabile bellezza degli altri. L’amore è possibile solo quando esiste una profonda accettazione di se stessi, dell’altro e del mondo. L’accettazione crea l’ambiente in cui l’amore cresce, il terreno su cui fiorisce.

L’amore non è una relazione, è un relazionarsi.

Una relazione è qualcosa di finito e porta all’immobilità completa, è la fine di una luna di miele. Ora non esiste più né gioia né entusiasmo; tutto è cessato. Puoi portare avanti la relazione per mantenere la promessa, perché è comoda, conveniente, sicura, perché non c’è altro da fare, perché se la rompessi ti troveresti nei guai.

Relazione vuol dire qualcosa di chiuso, completo, finito.

L’amore non è mai una relazione. E’ un relazionarsi. E’ sempre un fiume che scorre senza posa.

L’amore non conosce alcuna stasi; la luna di miele comincia ma non finisce mai.

Non è come un romanzo, che inizia da un certo punto e termina in un altro. E’ un fenomeno che continua senza fine. (…) Ma perché riduciamo la bellezza del relazionarsi ad una relazione? (…)

(…) La garanzia sarà interiore. Sarà un impegno che promana dal cuore, una comunione silenziosa. Se sei felice di stare con qualcuno, vorrai starci sempre di più. Se l’intimità ti rende estatico, vorrai esplorarla di più.

(…)Ma deve essere un impegno da cuore a cuore. Non deve essere nemmeno verbalizzato, perché ciò vorrebbe dire profanarlo. Deve essere un impegno silenzioso, da occhio a occhio, da cuore a cuore e da essere a essere. Va compreso, non detto.

E’ orribile, disumano, vedere le persone che vanno in chiesa o in municipio per sposarsi. Dimostra semplicemente che non si fidano l’uno dell’altro; hanno più fiducia nel rappresentante di Stato che nella propria voce interiore. Dimostra che non riescono ad aver fiducia nell’amore, ma nella legge.

(…) Quando sei in una relazione cominci a darti per scontato. Ecco ciò che distrugge le storie d’amore. La donna pensa di conoscere l’uomo e l’uomo pensa di conoscere la donna. Nessuno invece sa nulla. E’ impossibile conoscere l’altro: resta un mistero. E darlo per scontato è irrispettoso, offensivo.

(…)
E osserva in viso l’uomo con cui hai dormito l’altra notte. Non è più la stessa persona, è cambiato moltissimo; tantissime cose, in numero incalcolabile, sono cambiate. Questa è la differenza tra una cosa e una persona. I mobili della stanza sono gli stessi, ma l’uomo e la donna no. Esplora ancora, ricomincia di nuovo. Ecco il significato di relazionarsi.

Relazionarsi vuol dire ricominciare in continuazione, sforzarsi sempre di arrivare a conoscersi e acquisire familiarità con l’altro, presentarsi e ripresentarsi sempre di nuovo: provare a scorgere tutte le sfaccettature della personalità altrui, andare sempre più in profondità nel mondo dei suoi sentimenti, nei più profondi recessi del suo essere; tentare di sciogliere un mistero che non può essere sciolto.

Questa è la gioia dell’amore: l’esplorazione della consapevolezza. E se ti relazioni, senza scadere nella relazione, l’altro diventerà uno specchio. Scendendo in profondità nell’altro e arrivando a conoscere i suoi sentimenti, i suoi pensieri e i moti più profondi del suo animo, conoscerai anche i moti del tuo animo. La relazione è brutta, il relazionarsi è splendido

Nella relazione entrambe le persone diventano cieche l’una dell’altra.

(…)

Per questo dico “Relazionati”. (…)

Continuate sempre a cercare e a indagarvi l’un l’altra, a trovare nuovi modi di stare insieme e di amarvi. (SE E’ AMORE, ndr)

 

(…………)

La persona davvero consapevole è quella che sa vivere da sola. Ma questa è solo mezza verità; l’altra metà è questa: chi è davvero in grado di vivere da solo, è anche capace di vivere con qualcuno.

(….)

(…)

Ecco perché la gente ha paura dell’amore, di troppo amore; teme di avvicinarsi troppo, perché potrebbe dissolversi nell’altro. La paura è questa: l’altro potrebbe dominarti, diventare tutta la tua vita. Si rischia di farsi possedere.

 

Solo chi conosce la bellezza della solitudine è in grado di venire il più vicino possibile, perché non ha paura. Egli sa di essere, sa che in lui (..)

La capacità di stare soli è la capacità di amare. Potrebbe sembrarti paradossale, ma non lo è. E’ una verità esistenziale: solo coloro che sono capaci di stare soli sono capaci di amare, di CONDIVIDERE, di arrivare fino (…)

(…) La loro felicità non può essere portata via dall’altro, perché non è lui a darla.

Allora perché vogliono stare insieme? Non è un bisogno, ma un lusso. Prova a capirlo. Le persone autentiche si amano l’un l’altra come un lusso, non come un bisogno. Godono nel condividere; hanno tanta felicità che vorrebbero riversarla in qualcuno.

(…)

Ma per la grande maggioranza, la famiglia è una realtà orribile. Se chiedi agli psicologi, ti diranno che tutti i tipi di malattie mentali sono prodotti dalla famiglia. Tutte le nevrosi e le psicosi sono dovute alla famiglia. La famiglia ha creato un essere umano molto malato

(…)

 

 

 

 

(…)

sesso  e denaro sono i livelli più bassi, ma la gente vive solo in essi…e crede di vivere. Non sta vivendo, sta solo vegetando, sta solo morendo. E questa non è vita. La vita ha molti più regni da scoprire, un tesoro infinito che non è di questo mondo. Non te lo possono dare né il sesso né i soldi, ma tu lo puoi raggiungere (…)

(…)

 

Non sono contro il sesso né contro i soldi, ma voglio senz’altro aiutarti a trascenderli…di sicuro sono favorevole alla trascendenza.

Usa ogni cosa come un gradino, non negare nulla. Se hai i soldi, puoi meditare più facilmente di chi è povero. Puoi avere più tempo da dedicare a te stesso (…) Puoi permetterti qualche vacanza sulle montagne, puoi entrare in isolamento e vivere senza preoccupazioni. Se hai i soldi, usali per qualcosa che non possono comprare, ma per cui possono creare uno spazio.

 

L’energia sessuale è uno spreco solo se resta confinata al sesso, ma diventa una grande benedizione se la sua qualità comincia a cambiare; sesso non più per amore del sesso, ma come comunione d’amore. Usa il sesso come un incontro tra due anime e non solo tra due corpi. Usa il sesso come una danza meditativa tra le energie di due persone.

La danza è molto più ricca quando un uomo e una donna danzano insieme, e il sesso è il massimo della danza: due energie che si incontrano, si fondono, danzano e godono.

Ma usalo come una pietra miliare, un trampolino di lancio.  Quando raggiungi l’apice dell’orgasmo sessuale, diventa consapevole di ciò che sta avvenendo, e avrai una sorpresa: il tempo è scomparso, la mente è scomparsa, l’ego è scomparso. Per un istante vi è profondo silenzio. Questo silenzio è la cosa più importante!

 

LA POLITICA

 

(…)

Il potere sugli altri è sempre distruttivo. In un mondo migliore chiunque fosse ambizioso, chiunque volesse essere più importante degli altri o guidarli, sarebbe sottoposto a cure psichiatriche. Solo l’umiltà, la semplicità e la naturalezza avrebbero valore, e nessuno si confronterebbe con gli altri…

Poiché tutti sono unici e il confronto è impossibile.

 

Ogni essere umano è unico; il problema della superiorità non esiste. Certo, tutti sono diversi… Lasciami ricordare una cosa, altrimenti mi fraintenderai. Non sto dicendo che tutti sono uguali, come sostengono i comunisti. Nessuno è superiore o inferiore, ma nessuno è nemmeno uguale. La gente è semplicemente unica e incomparabile.

Tu sei tu e io sono io. Io devo contribuire col mio potenziale alla vita, tu con il tuo. Io devo scoprire il mio essere, tu il tuo. E’ un’ottima cosa avere il potere dei mistici. E’ brutto, rivoltante e nauseante avere anche il minimo desiderio di dominare gli altri.

 

(…)

Il potere ti dà la sensazione di essere grande. Ma questa sensazione viene solo a chi non lo è affatto; soltanto gli infimi hanno bisogno del potere. Se tu fossi davvero grande – e con questo intendo: se sei andato dentro di te, sintonizzandoti con il tuo essere – non hai bisogno di aggiungerti nulla.

Sei già. Allora, improvvisamente, non è che tu sei grande e gli altri no: quando comprendi di essere grande, l’intera esistenza diventa tale; persino un cane si trasforma in Dio.

 

(…)

Quindi esistono due tipi di grandezza: una, quella politica, in cui diventi grande e rimpicciolendo gli altri; si tratta di una grandezza orribile, malata e nevrotica. Poi c’è l’altro tipo: tu diventi grande e contemporaneamente l’intera esistenza diventa divina; quella è religiosità

(..)

 

(…) E poi fa’ tutto ciò che ti senti di fare.

Se vuoi diventare un pittore, diventalo. I tuoi dipinti avranno una qualità diversa, non saranno come quelli di Picasso. I dipinti di Picasso sono folli, perché lui era folle! Di fatto, se gli fosse stato impedito di dipingere sarebbe finito in manicomio. Le sue pitture sono una catarsi, egli si liberava dalla follia gettandola su tela. Certo, è vero, poi si sentiva meglio…come se avesse vomitato. Dopo aver vomitato ti senti meglio, ma che dire di quelli che vedono il tuo vomito? E il mondo è così stupido che, se Picasso vomita, la gente dice: “Che quadro notevole! E’ qualcosa di mai visto prima, di unico”

 

 

(…)

 

Una persona autentica ha il coraggio di seguire ciò che lo rende felice.

 

(…)

 

LAVORO

 

(…)

L’esistenza non è un lavoro, ma una celebrazione.

(…)

Quello creato da questa società stacanovista, che condanna chi non partecipa, è un condizionamento profondamente sbagliato. Certo, esistono alcuni bisogni primari: il cibo, i vestiti, un tetto. Per queste piccole esigenze dovrai naturalmente fare qualcosa; ma il fine dell’esistenza non si riduce al tuo costruire una casa, fare dei bambini e litigare con la moglie.

Nel panorama sterminato dell’esistenza, non riesco a credere che le piccole sciocchezze quotidiane stiano realizzando un destino.

(…)

 

Lo stacanovista è assuefatto al lavoro, non sa sedersi in silenzio. Deve fare qualcosa, non importa se necessaria o meno.

Oggi in Giappone stanno tentando di creare robot che lavorino nelle fabbriche, perché il robot può lavorare 24 ore al giorno senza scioperi, noie sindacali, richieste di aumenti e vacanze. I robot non sono religiosi! E il governo sta chiedendo ai lavoratori di prendersi un giorno di libertà su sette, ma i lavoratori si oppongono strenuamente.

In Giappone la gente lavora anche di domenica – non esistono vacanze – e sta facendo resistenza al governo, con decine di scioperi. Non sono pronti a prendersi un giorno di vacanza la settimana. Se saranno pagati, qual è il problema?

Sono lavoro-dipendenti. Dicono: “Cosa faremo a casa? No, non vogliamo un problema del genere.”

A casa litigherebbero con la moglie o i figli; aprirebbero il cofano della macchina, anche se funziona benissimo, e la distruggerebbero nel tentativo di riparare il motore; smonterebbero il televisore e finirebbero per romperlo; farebbero a pezzi il vecchio orologio del nonno, che funzionava alla perfezione… Qualcosa devono pur fare, rimanendo a casa!

Questi sono gli stacanovisti: dipendono dal lavoro come da una droga. Il lavoro è la loro droga, li tiene occupati, lontano dai problemi e dalle angosce. Ha su di loro lo stesso effetto di una droga: annega le preoccupazioni, i problemi, le ansie e la sofferenza (…)

 

(…)

Impara una cosa fondamentale: fa’ tutto ciò che desideri e ami fare, senza chiedere mai riconoscimenti: equivarrebbe a mendicare. Perché si dovrebbero chiedere riconoscimenti per essere accettati?

(…)
Ma la cosa importante è ciò che senti dentro di te; il mondo esterno non c’entra nulla.

E’ così che diventi un individuo. Ed essere un individuo che vive in totale libertà, sulle proprie gambe, bevendo dalla propria sorgente, è ciò che rende un uomo realmente centrato e radicato.

 

(….)

 

LA MORALITA’

 

(…)

La massa consiste di ciechi, di gente profondamente inconsapevole e addormentata, che non sa nulla di se stessa. Seguirla è la cosa più stupida al mondo che un uomo possa fare. Bisognerebbe essere intelligenti al punto da risvegliarsi alla propria consapevolezza.

 

Hai un’idea precisa di cosa sia il male, l’errore? Ciò che è sbagliato in una cultura, è giusto in un’altra; ciò che è male in un secolo, è bene in un altro. Ciò che è giusto oggi, potrebbe non esserlo domani: la vita è un flusso, continuo, mutevole, trova sempre nuovi sentieri dei quali non sappiamo nulla e si muove verso l’oceano senza mappa né guida

Ebbene, il fiume della tua vita dev’essere del tutto simile al fluire di un fiume…Chi deve stabilire cos’è giusto e cos’è sbagliato?

E il primo compito – e per me il più importante – è come aiutarti a deciderlo per te. Non preoccuparti degli altri: i loro problemi sono loro. Non giudicarli, non sono affari tuoi. Ma per te, quale criterio puoi usare?

Nessuna religione lo ha mai fornito, e nessuna vuole essere criticata. Tutte ti hanno dato idee assurde per giudicare gli altri, idee prefissate, e la vita non è mai qualcosa di fisso. E tutte si sono limitate a trasmetterti le idee degli antenati.

Ogni tradizione è cieca. E tutte le persone legate a una tradizione sono malate, perché non sono riuscite ancora a trovare la propria comprensione.

Ma io voglio darti un criterio: non dico cos’è giusto e cosa è sbagliato, ti suggerisco un criterio grazie al quale, in qualsiasi situazione, tu possa sempre stabilire ciò che la tal cosa è, in quel contesto.

(…)

La tua consapevolezza porterà con sé la luce che divide ciò che è giusto da ciò che è sbagliato.

Ed è giusto tutto ciò che ti rende più attento, più consapevole, più quieto, più silenzioso, più festoso, più gioioso… ciò che ti fa celebrare l’esistenza.

Qualsiasi cosa ti renda inconsapevole, infelice, geloso, rabbioso, distruttivo, è sbagliata.

Io non ti do una lista di cose giuste e di cose sbagliate.

(…)
Perché non chiedere alla forza vivente in te? Tu sei l’unico testo sacro che esista al mondo.

E se non sei chiaro rispetto a una cosa così ovvia ed evidente…provaci. Ogni istante te ne offre l’opportunità. (…)

Non ascoltare altri che non sia la tua consapevolezza.

Quando sei in collera, perdi consapevolezza, diventi inconsapevole. La rabbia ti ricopre come una nuvola oscura. Viceversa, quando ami, le campane di gioia squillano nel tuo cuore. Senti la tua consapevolezza elevarsi. Ma se anche in amore perdi consapevolezza, ricorda: stai definendo amore ciò che è brama dei sensi. Questo tipo di amore non è giusto, non ti aiuterà a crescere, a espanderti, a conseguire la realizzazione del tuo potenziale.

Qualsiasi cosa ti aiuti a realizzare il tuo potenziale è bene

E non sarà una benedizione solo per te, porterà estasi all’intera esistenza. Nessun uomo è un’isola, noi tutti siamo vasti, un continente senza confini, siamo uniti da radici profonde.

Forse i nostri rami sono separati, ma le nostre radici sono un unico insieme.

Realizzare il proprio potenziale è la sola morale che esista.

Perdere il proprio potenziale e cadere nell’oscurità e nell’ottusità, è il solo peccato, l’unico male.

 

OPPORTUNITA’ E SFIDE

 

(…)

Se l’uomo non si trasforma, non si trasforma nulla; puoi solo fingere. Puoi credere, sperare, immaginare e continuare a vivere nell’infelicità. Puoi sognare Questi sogni sono lenitivi, di conforto: ti mantengono incosciente.

 

(…)

Gesù dice: “Chiedi e ti sarà dato. Cerca e troverai. Bussa e ti sarà aperto”

Qualcuno chiese a Meister Eckhart, una persona veramente religiosa: “Perché, visto che Gesù parla così, la gente non chiede? Perché non cerca? Perché non bussa, se verrà aperto?”

Eckhart rise e disse: “Per due ragioni. Prima di tutto, potresti chiedere e potrebbe non esserti dato, e la gente non vuole vivere una frustrazione; ma il motivo più profondo è questo: potresti chiedere e ti potrebbe essere dato.  E questo spaventa ancora di più”

 

(….)

Una persona religiosa sarà consapevole: non cristiana, né indù né musulmana.

E io vi dico che quel momento è arrivato. Mai prima d’ora nella storia si è verificato un momento così critico; mai l’uomo  è stato tanto sradicato dal passato. Mai prima d’ora l’uomo è stato tanto stufo dei vecchi idoli, idee e ideologie. Per la prima volta, è profondamente stanco.

Questo è un buon segno, di valore immenso. Dimostra semplicemente che adesso è possibile un balzo quantico; (…)

 

L’EDUCAZIONE

 

L’uomo nasce in quanto seme, è una potenzialità, non è una realtà. Questo è un fatto unico e straordinario, poiché in tutta l’esistenza solo l’uomo nasce come potenzialità. Tutti gli altri animali nascono completi.

Un cane nasce come cane, e tale resterà per tutta la vita. Il leone nasce come leone. L’uomo non nasce come uomo, ma solo come seme: potrebbe diventare uomo, ma anche non diventarlo. L’uomo ha un futuro; nessun altro animale lo ha. Tutti gli animali nascono istintivamente perfetti. L’uomo è il solo animale imperfetto. Da qui la possibilità di crescere e di evolvere.

L’educazione è un ponte tra potenzialità e realtà. L’educazione serve ad aiutarti a diventare ciò che già sei, anche se solo in forma di seme. Ciò che accade nelle scuole e nelle università non è educazione.

E’ solo una preparazione a un buon lavoro e un discreto stipendio. Non ti dà la tua vita. Forse può darti un tenore di vita più elevato, ma questo non equivale a una vita migliore; le due cose non sono sinonimi.

La cosiddetta educazione che esiste nel mondo ti prepara esclusivamente a guadagnarti il pane. Ma Gesù ha detto: “Non si solo pane vive l’uomo”

E questo è precisamente ciò che le tue università stanno facendo

(…)
Per questo vedi in giro tanti robot. Sono perfetti come impiegati, capistazione ed esattori d’imposte.

Sono bravi, ma se guardi in profondità dentro di loro non sono che mendicanti. Non hanno mai assaporato la vita. Non conoscono cosa siano l’amore e la luce. Non sanno nulla di Dio, non hanno mai assaporato l’esistenza, non sanno cantare, danzare e celebrare. Non conoscono la grammatica della vita: sono profondamente stupidi. Certo, guadagnano più degli altri, sono bravi e continuano a salire la scala del successo, ma in profondità rimangono poveri e vuoti.

L’educazione ti deve dare ricchezza interiore.

(…)

Non è altro che una preparazione a un mondo di tagliagole, dove tutti sono nemici di tutti.

Per questo il mondo è diventato un manicomio. L’amore non può accadere. (…) La vita è intesa solo come una lotta.

La mia visione dell’educazione è che la vita non andrebbe presa come lotta per la sopravvivenza, ma come una celebrazione.

(….)

E l’educazione dovrebbe prepararti a essere te stesso.

Ora insegna ad essere un imitatore, a essere come gli altri. Questa è diseducazione. La vera educazione ti insegnerà ad essere te stesso, autenticamente te stesso. Tu sei unico. Non c’è nessun altro come te, non è mai esistito, né ci sarà mai. Questo è un grande segno di rispetto che Dio ha avuto per te. Essere unico è la tua gloria. Non imitare, non diventare una fotocopia.

(…)

L’uomo vive nell’oscurità e nell’incoscienza, ma può diventare colmo di luce. La fiamma c’è: deve essere stimolata. La consapevolezza c’è, ma va risvegliata. Ti è stato dato tutto, l’hai con te dalla nascita. Ma l’idea di essere diventato un essere umano solo perché hai il corpo di un uomo è sbagliata, ed è stata fonte di grandi fraintendimenti nel corso della storia.

 

(…)

E’ meglio possedere il proprio essere che il mondo intero

 

(…)

Mi ricordo una storia meravigliosa… è successo davvero, non è una semplice storia.

Stosh, un nuovo emigrato, arrivò in barca a Ellis Island e andò in giro a cercare un lavoro. I tentativi porta a porta non ebbero fortuna finchè non suonò il campanello di un bordello. La tenutaria fu mossa a compassione e lo assunse per pulire il seminterrato. Dopo aver svolto il lavoro a tempo di record, Stosh ne chiese un altro, al che la donna gli propose di diventare il loro contabile a tempo pieno.

Quando Stosh le spiegò che non sapeva né leggere né scrivere, la donna gli diede dieci centesimi e lo mando per la sua strada con i migliori auguri.

Con quei 10 centesimi Stosh comprò due mele al mercato. Ne mangiò una e vendette l’altra  in città per dieci centesimi. Ritornò al mercato e comprò altre due mele  che vendette a dieci centesimi l’una. Incrementando in questo modo i propri affari, alla fine divenne il proprietario di un piccolo furgoncino di frutta, poi di più furgoni, quindi di un piccolo negozio di frutta, poi di un supermercato e infine di una catena di supermercati.

Quando alcuni giganti nazionali dell’industria alimentare si offrirono di rilevare la sua attività, egli accettò l’offerta più alta: sette milioni e mezzo di dollari. Il contratto venne stilato e il direttore della società e Stosh si incontrarono negli eleganti uffici della società, in cima a uno dei più prestigiosi grattacieli di Manhattan.

Dopo una scorsa al contratto e cenni d’assenso col capo, il direttore appose la sua firma sull’apposita riga. Poi Stosh prese la sua penna d’oro massiccio e laboriosamente tracciò la sua “X” in fondo alla pagina.

Il direttore saltò sulla sedia e urlò: “Mio Dio! Vuoi dire che hai combinato questo affare da sette milioni e mezzo di dollari senza saper leggere e scrivere?”

“Maledizione!” Sbuffò Stosh con enfasi.

“Se Stosh avesse saputo leggere o scrivere, farebbe ancora il contabile in un bordello”

 

SCIENZA E TECNOLOGIA

 

Basta con il sapere. Il sapere è mediocrità, non potrà mai unire la scienza moderna con il misticismo. Noi abbiamo bisogno del Buddha, non di gente che conosce il Buddha.

Abbiamo bisogno di meditatori, di amanti e di sperimentatori.

E il momento è maturo, è arrivato il tempo in cui scienza e religione possono fondersi e incontrarsi.

(…)

Al giorno d’oggi la scienza è molto squilibrata: studia solo la materia, escludendo lo spirituale, e questo è molto pericoloso.

Se l’uomo fosse solo materia, scomparirebbe ogni significato della vita.

(…)

 

Più scendi in profondità, più il mistero si approfondisce. Arriva un momento, nella vita di un ricercatore religioso, in cui egli scompare nel mistero come una goccia di rugiada evapora al primo caldo del mattino.  (…)

 

(…)

Se la scienza continua a dire che non esiste un mondo interiore, io sono certamente contro simili affermazioni; ma non vuol dire che sia contro la scienza, bensì solo contro queste affermazioni: sono stupide, perché chi le ha fatte non ha conosciuto nulla della dimensione interiore.

 

(…)Karl Marx dice che ……(…) le vecchie religioni hanno funzionato da oppio. Hanno aiutato i poveri a restare tali, ad accontentarsi di ciò che erano, riponendo le loro speranze nella vita futura.

In quel senso ha ragione. Ma non ha ragione se prende in considerazione un Buddha, uno Zarathustra, un Lao Tzu. E queste sono le persone davvero religiose, non le masse. Le masse non sanno nulla di religione. Vorrei che tu venissi arricchito da Newton, Edison, Eddington, Rutherford, Einstein, ma vorrei anche che venissi arricchito dal Buddha, da Krishna, Cristo, Maometto, in modo da poter avere in abbondanza in entrambe le dimensioni: quella esteriore e quella interiore.

(…)

 

Vorrei che tutti gli scienziati prestassero ascolto al cuore: ciò cambierebbe il carattere stesso della scienza.

(…)

La mia visione dell’Uomo Nuovo è di un uomo perfetto: perfetto nel senso che tutte e tre queste dimensioni – la testa, il cuore e l’essere – funzionano senza contraddirsi, ma in modo complementare.

 

(…)

Il mondo deve essere scientifico per ciò che riguarda la tecnologia e il benessere. Ma deve essere anche poetico, o l’uomo diventerà un semplice robot. La testa è un computer. Senza poesia, danza, musica e canti, quello che fa la tua testa può essere svolto molto più efficientemente e senza errori da un computer.

(…)
Il cuore è una dimensione totalmente diversa: è l’esperienza della bellezza e dell’amore, e la loro espressione.

Ma questo non è tutto. Se non raggiungi il tuo centro, resterai inappagato. E un uomo inappagato è pericoloso, perché farà qualsiasi cosa per liberarsi dalla propria insoddisfazione.

 

(…)

Occorrono persone che affermino la vita. E se tu straripi di vita, diventi contagioso, cominci a influenzare altra gente.

Pertanto, ovunque sei, gioisci, celebra. Aiuta il tuo amore, la tua risata, la tua vita a diffondersi ovunque nel mondo. E’ possibile, deve essere reso possibile. Noi possiamo farlo! E non c’è nessun altro che possa assumersi questa responsabilità. Noi siamo l’unica alternativa.

Noi siamo la risposta alle domande che stanno avvolgendo l’umanità

 

CAVALCA L’ONDA DEL CAMBIAMENTO

 

La vita non è simile ai binari della ferrovia, sempre lo stesso percorso con al massimo qualche scambio qua e là. La vita è come un fiume che crea da sé il suo percorso. Non è un canale. Un canale non è una buona cosa: è un’esistenza fatta di abitudini. Il pericolo esiste, ma il pericolo è vita, è implicito nella vita. Solo i morti sono esenti dal pericolo. Ecco perché la gente diventa morta.

Le vostre case assomigliano a tombe. Ti preoccupi troppo della sicurezza, e la troppa preoccupazione per la sicurezza, uccide, perché la vita è insicura. E’ così, non ci si può fare nulla, né qualcuno può renderla sicura. Tutte le sicurezze sono false e immaginarie. Oggi una donna ti ama; domani chissà? Come puoi essere certo del domani? Potete andare in tribunale e registrare un contratto legale secondo cui lei resterà tua moglie anche domani. Potrà restare tua moglie a causa del vincolo contrattuale, ma l’amore può anche sparire. L’amore non conosce nessun ordine legale. E quando l’amore scompare, la moglie resta tale sulla carta e il marito rimane un marito, ma tra di loro cala un clima di morte.

La vita è selvaggia. L’amore è selvaggio. E Dio è assolutamente selvaggio. Non verrà mai nei tuoi giardini, sono troppo umani. Non verrà nelle tue case, sono troppo piccole. Non lo incontrerai mai nei tuoi percorsi prestabiliti. Egli è selvaggio

Ricorda, la vita è selvaggia; va vissuta con tutti i rischi e i pericoli. Ed è splendida perché c’è l’avventura. Non provare a costringere la vita in un modello prestabilito. Lasciale avere il suo corso. Accetta tutto; trascendi la dualità tramite l’accettazione e lascia che la vita abbia il suo corso…E arriverai, è certo che arriverai. Ti do questa certezza non per renderti sicuro, ma perché è un fatto. Non è una certezza che genera sicurezza. Colui che è selvaggio arriva sempre.

 

(…)

La gente è morta al 99%, ma quell’un per cento è sufficiente. Quel fuoco è sufficiente: può essere ravvivato, stimolato. Può essere usato per creare e suscitare più fuoco dentro di te.

 

(…)

Il miracolo non è camminare sull’acqua o sul fuoco; il miracolo è risvegliarsi

Quello è il vero miracolo. Il resto sono tutte sciocchezze