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Il coraggio ha molte forme ed è costituito di numerose qualità o virtù
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Ma anche nella nostra vita quotidiana, quando non c’è nessuna guerra, ogni tanto dobbiamo confrontarci coraggiosamente con un ostacolo o con un avversario, affrontare una battaglia
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Ci sono delle persone che sono più capaci di altre di evocare dentro di sé queste energie straordinarie.
(…) Sono instancabili ed entusiasti. Comunicano la loro fiducia agli altri, li convincono, li coinvolgono.
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Sono convinti che la fede muove le montagne. Per loro non ci sono cose impossibili, ostacoli insuperabili, (…)
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C’è sempre, nella vita individuale e sociale, il momento dello scontro.
Esistono dei lunghissimi periodi in cui le divergenze vengono appianate attraverso scambi e compromessi. (…)
Allora anche coloro che cercavano un compromesso si ribellano.
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Non c’è momento più drammatico, non c’è tensione più grande di quella che precede la battaglia. Perché ciascuno mette in gioco le sue risorse, le sue speranze, talvolta la sua vita.
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Ci sono, nella vita degli individui, delle imprese e dei popoli, momenti particolarmente favorevoli in cui sono possibili cose straordinarie. E’ il momento di forzare il destino, di osare, di buttarsi avanti.
I greci chiamavano questa occasione unica Kairòs. Ma l’occasione, il momento va riconosciuto. E per farlo occorre lucida intelligenza, saper decifrare i segnali che ci manda la realtà, ma anche esercitare uno sforzo su noi stessi. Perché noi tutti tendiamo a pensare che le cose continueranno nello stesso modo, ci adagiamo nell’abitudine ed abbiamo paura di rischiare.
SPESSO I SEGNALI CHE LA REALTA’ CI MANDA SONO FORTI, MA NOI NON LI SAPPIAMO ASCOLTARE.
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Esiste una straordinaria risorsa sociale ed individuale di cui, abitualmente, non teniamo conto e che sprechiamo. I greci ne avevano un grande rispetto e la consideravano una manifestazione divina:
l’entusiasmo.
L’entusiasmo è energia, slancio, fede. E’ una forza trascinante che tende a ciò che è alto, a ciò che ha valore. Una potenza che spinge ad andare al di là di se stessi
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Ci sono dei periodi in cui le nostre capacità si moltiplicano. Animati da una forza straordinaria, gli ostacoli non ci spaventano, anzi ci rafforzano. Quando siamo innamorati, quando scopriamo una nuova fede politica, o religiosa siamo capaci di rompere col passato, di abbandonare le nostre abitudini e le nostre meschinità
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Solo pochi conservano la capacità di rinascere e rinnovarsi.
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Infatti, per creare o anche solo conservare negli altri l’entusiasmo, bisogna possederlo. Dobbiamo credere in ciò che facciamo, nel nostro compito, nella nostra missione. Non si suscita entusiasmo calcolando con il bilancino i vantaggi e gli svantaggi.
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Purtroppo nelle scuole, nelle imprese, nelle istituzioni ci sono innumerevoli persone che fanno di tutto per spegnere l’entusiasmo, per distruggerlo.
(…)Perciò feriscono, umiliano, mortificano quelli che sono più vivaci, entusiasti, pieni di vita.
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Ogni soldato si sente la cellula di un organismo collettivo invincibile, e non ha paura.
(…) se si dissolve il legame collettivo che dava ai soldati la forza, (…)non sono più una collettività forte e unita. Sono tanti individui isolati, deboli, impotenti.
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Lo scoramento è una tentazione. La tentazione di lasciarsi andare, di cedere alla fatica, al pericolo, di arrendersi. Ma vivere significa saper resistere allo scoramento
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Ma sanno approfittarne per imparare
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Perché la libertà è il valore più alto. La libertà non ci viene mai regalata. E’ sempre una conquista. Non la comperi col denaro. L’acquisti solo con l’entusiasmo, con la testardaggine, con la passione, con la volontà e con la perseveranza.
E basta un attimo di debolezza per perderla definitivamente
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Come abbiamo pagato caro la sfiducia in noi stessi, l’idea che tanto tutto si sarebbe aggiustato, la meschinità e l’egoismo del momento!
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Quali terribili conseguenze per la debolezza degli inizi, che prezzo è stato pagato!
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Ho perso, ebbene adesso mi rialzo, metterò insieme i miei pezzi e la prossima volta sarò io a vincere. Devo essere più forte della sfortuna, più forte delle ingiustizie.
(…) Perché arrendersi è facile, è quasi un sollievo, un riposo. Mentre rialzarsi richiede di stringere i denti…(…)Richiede sforzo, coraggio, un animo impavido e una grande speranza.
Chi si piega, chi fugge, si giustifica davanti a se stesso dicendo: “Non serve che combatta, che mi dia da fare, perché tanto il mondo è ingiusto, ci sono i forti ed i deboli, ed i forti vincono sempre, mentre io sono condannato alla sconfitta”
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Le giustificazioni di chi si arrende sono perciò solo un modo di mascherare le paure che lo tengono prigioniero. Si arrende subito (..) Chi ha una intelligenza pigra che non vuole rimettere tutto in discussione ed AFFRONTARE CON CORAGGIO IL NUOVO
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Deve affrontare l’ignoto, l’incertezza e l’ansia. Alcune persone non ne sono capaci, evitano la responsabilità.
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Bisogna essere coraggiosi, tenaci, riuscire a controllare la propria ansia e quella degli altri (…)
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ALCUNI CI RIESCONO BLOCCANDO I PROPRI SENTIMENTI, LE PROPRIE PASSIONI.
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Però vi sono anche quelli emotivi, appassionati. Costoro devono essere ottimisti.
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L’ottimismo aiuta a vedere le possibilità dove gli altri non vedono nulla, ad immaginare delle soluzioni positive anche nelle crisi più gravi.
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SAPER SPERARE
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Non è il tempo che cura. E’ la caduta stessa che ci libera.
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Al fondo dell’abisso, il nostro io si dissolve e, dissolvendosi, si libera dalla fascinazione delle cose a cui era avvinghiato, e che gli parevano indispensabili, essenziali. Ci accorgiamo che possiamo esistere in altri modi. Il niente diventa così la porta per la rinascita.
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NOI PERDIAMO LA NOSTRA ANIMA, QUANDO RINUNCIAMO AI NOSTRI SOGNI E AI NOSTRI IDEALI PER PAURA (...)Quando scegliamo una strada da cui non avremo più il coraggio di tornare indietro e saremo costretti ad accettare, uno dopo l’altro, qualsiasi compromesso e qualsiasi umiliazione. A dire qualsiasi menzogna. Fino a non sapere più quanto in basso siamo caduti. Fino a non sapere più chi siamo.
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Il processo creativo è costituito da due fasi opposte. Una di apertura, in cui noi dubitiamo di tutto, assorbiamo tutto e assimiliamo tutto.
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Nell’esercito lo scopo dell’istruzione militare, con le sue prove dure ed umilianti, è proprio quello di abbattere la personalità precedente.
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E’, per tutti, il momento della solitudine, del ritiro dal mondo. I romanzieri, i musicisti, gli scienziati, i filosofi si chiudono in una stanza, o stanno alzati di notte quando nessuno li disturba. Altri cercano un rifugio in campagna, in un posto solitario
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Allora, quando abbiamo creato il silenzio e il vuoto, alla nostra mente si rivela la strada. La intravediamo, la perdiamo, la ritroviamo. Dobbiamo soltanto saper ascoltare la misteriosa guida interna che ci dice se il passo che abbiamo fatto è giusto
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Ogni volta che diamo inizio ad una nuova impresa imbocchiamo una strada piena di insidie.
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La gente teme le novità, teme l’ignoto.
La persona d’azione deve essere capace di resistere ai dubbi, alle paure, talvolta al disfattismo di chi la circonda
C’è sempre qualcuno che la consiglia, per il suo bene, di rinunciare o, per lo meno, di rimandare. Così dovrà difendersi non solo dai nemici reali, ma anche dagli amici titubanti.
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RINNOVARSI E RINNOVARE
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Ci siamo cullati nell’abitudine.
(…) La storia ci insegna che, di solito, per mutare rotta occorre un trauma.
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Vivere vuol dire adattarsi, ma anche compiere uno sforzo, creare. Vivere vuol dire meritarsi la vita.
E gli esseri umani, se da un lato voglio essere amati per come sono, nello stesso tempo hanno bisogno di sentirsi stimati per quanto hanno fatto.
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Ma c’è qualcosa di più delicato, di più prezioso dell’essere umano e dei suoi bisogni?
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Chi vuol crescere deve andare alla ricerca del luogo e della gente fra cui le sue qualità possono essere stimolate e messe alla prova.
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Forse il fattore più importante del successo, più ancora delle qualità naturali, è questa energia. Mentre ciò che rallenta, blocca, fa perdere l’occasione, è sempre un misto di inerzia, di pessimismo e pigrizia.
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VOCAZIONE
C’è sempre, nella nostra vita, una misteriosa coerenza, un filo conduttore, una trama che qualcuno chiama vocazione, o chiamata o addirittura destino. Che dobbiamo saper riconoscere e che dobbiamo avere il coraggio di non tradire se vogliamo restare noi stessi, e fare qualcosa che vale. Questa trama misteriosa non resta identica, cambia ad ogni tappa della nostra esistenza. OGNI VOLTA dobbiamo RICONOSCERLA e ACCETTARLA fino in fondo. Solo allora entriamo in contatto con le energie profonde che ci sostengono e ci guidano. Non sentiamo più la paura, la fatica e riusciamo ad andare “al di là” del nostro io quotidiano.
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E’ come se si accendesse una esile fiammella, che il vento può spegnere subito. STA A NOI PROTEGGERLA
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In ogni epoca della vita disponiamo di capacità emotive ed intellettuali e dobbiamo affrontare un insieme di problemi che dipendono dal particolare mondo sociale in cui ci veniamo a trovare.
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Ad ogni tappa della nostra vita, perciò, è come se cambiassimo paese, come se emigrassimo.
(…) Ci sentiamo in crisi, spaesati, impotenti
C’è anche chi incomincia a voltarsi indietro, a rimpiangere il passato.
Mentre per vivere è necessario guardare avanti, affrontare il nuovo, trovare nuove energie, nuovi scopi.
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Non esiste una sola missione, una sola vocazione. C’è una chiamata per ogni epoca storica e per ogni fase della nostra vita. Ogni volta DOBBIAMO RICONOSCERLA, ACCETTARLA E SEGUIRLA FINO IN FONDO
“E’ COMPITO DI OGNI UOMO CONOSCERE BENE VERSO QUALE CAMMINO LO ATTRAE IL PROPRIO CUORE E POI SCEGLIERE QUELLO CON TUTTE LE SUE FORZE”
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Il disincanto del mondo è parallelo all’inaridimento della vita.
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L’innamorato trova leggera qualsiasi fatica, qualsiasi prova per il suo amore.
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Ogni essere umano è dotato della capacità di intuire immediatamente l’animo dell’altro. Noi vediamo all’interno degli altri esseri umani con la stessa chiarezza con cui percepiamo i colori, sentiamo i suoni.
Il sorriso vuol dire gioia, lo sguardo furtivo diffidenza, l’entusiasmo generosità
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Bisogna perciò diffidare della gente che dice sempre “non si può”
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RICORDATE CHE ANCHE NELLE SITUAZIONI PIU’ DIFFICILI, SI PUO’ SEMPRE FARE QUALCOSA.
Basta gettarsi nel compito con slancio, con entusiasmo (..)
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Troviamo davvero qualcosa capace di parlare alla nostra mente, al nostro cuore? Qualcosa che ci sveglia, che ci arricchisce?
Solo eccezionalmente siamo sollevati all’altro livello. Quando entriamo in contatto con qualcosa di importante, di essenziale. La vita diventa più intensa, più profonda, piena, fatta di attesa febbrile, di desiderio, di passione, di entusiasmo, di trionfo, di esultanza. I nostri sensi diventano più acuti, i colori più forti, i suoni più armoniosi, gli odori più penetranti, LE PERSONE PIU’ VERE.
Può essere un amore che ci fa intravedere, improvvisamente, una felicità inimmaginabile e che ci spingere a mettere in discussione tutta la nostra esistenza.
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E’ l’angoscia esistenziale. Emotivamente ci sentiamo dei fuscelli sbattuti dalla tempesta.
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Nel passato la gente trovava stabilità emotiva nella militanza politica e ideologica. Gettandoci anima e corpo in un movimento politico, dimentichiamo noi stessi e le nostre preoccupazioni quotidiane.
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Ho l’impressione di aver buttato via una parte della mia vita.
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Eppure noi tutti sappiamo che ci sono delle cose che ti portano verso l’alto e altre che ci portano verso il basso.
Ci sono film, musiche, situazioni sociali, PERSONE che elevano il nostro animo.
Ci riempiono di entusiasmo, rafforzano la nostra capacità di sentire, di capire. Intensificano la nostra intelligenza, la nostra dignità, il nostro senso morale. Ci danno slancio, forza vitale, coraggio.
Ci fanno desiderare il bene. Accendono in noi una scintilla divina.
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Cos’è, allora, che realizza questa esperienza emotiva, etica ed estetica, per cui ci sentiamo arricchiti, potenziati, spinti verso l’alto? Può essere un film, un concerto, un libro, ma anche UNA PERSONA, UN AMORE…(…)